Un ritratto fotografico autografato di Gabriele D’Annunzio è stato restituito al Direttore dell’Erpac, l’Ente regionale patrimonio culturale dal Comandante dei Carabinieri della Stazione di Gorizia Montesanto in collaborazione con il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine.
Lo scatto era stato consegnato ai militari da un privato cittadino, residente in Provincia di Treviso, che sosteneva di averlo casualmente rinvenuto nei paraggi, abbandonato lungo un marciapiede. La singolarità del racconto ma, soprattutto, il possibile pregio storico-artistico del manufatto, hanno spinto i carabinieri a contattare i colleghi del Nucleo Tpc, che hanno sottoposto a una prima analisi la foto.
In alto si legge ‘19 maggio 1902’ e in basso la sua firma apparentemente autografa di D’Annunzio, preceduta dall’iscrizione ‘ricordo di’. Una volta estratto dalla cornice di recente fattura che la conteneva, si poteva apprezzare una serie di iscrizioni e timbri come quello ‘Studio Bertieri’, ‘International Exhibition Florence 1899’ e, soprattutto, quello relativo al Museo della Redenzione Gorizia.
Mano a mano che le verifiche procedevano la foto appariva sempre più come un prezioso documento storico, evidentemente legato alla città di Gorizia dove, proprio nel 1902, D’Annunzio era stato in visita accompagnato da Eleonora Duse. Il richiamo allo Studio Bertieri di Torino fa riferimento all’omonimo studio fotografico gestito da Paolo e poi dal figlio Oreste che venne premiato con medaglia d’oro all’Esibizione Internazionale di Firenze del 1899, organizzata dalla Società Fotografica Italiana in concomitanza con il Secondo Congresso Fotografico italiano e dove il ritratto venne verosimilmente esposto.
I successivi accertamenti svolti ai Musei provinciali di Gorizia, hanno permesso di riconoscere, senza ombra di dubbio, l’immagine come di proprietà dell’istituto che ha ereditato il patrimonio del Museo della Redenzione; risultava inventariata tra gli oggetti del Museo di Storia e Arte ed era originariamente esposta nella saletta del teatro di casa Formentini a Borgo Castello, da dove venne trafugata da ignoti nel dicembre del 1992.
Di tutto quanto riscontrato è stata, quindi, informata la Procura della Repubblica di Gorizia. La riconsegna della foto, che rientra nel novero dei beni culturali tutelati dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, permette all’Arma di restituire un importantissimo documento storico che testimonia la centralità del capoluogo isontino nell’ambito culturale dell’epoca e in vista di Go2025.
“Ringrazio il Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale e i Carabinieri di Gorizia che con operazioni sopraffine di intelligence restituiscono beni preziosi alla collettività. Ogni crimine di sottrazione di un bene culturale è uno scippo di storia, scienza e verità”, così l’assessore regionale alla Cultura e sport del Friuli Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, ha ringraziato a nome dell’Amministrazione regionale il maggiore Lorenzo Pella, comandante del nucleo dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Udine che oggi a Gorizia ha restituito all’Ente regionale Patrimonio culturale (Erpac) nelle mani della sua direttrice Anna Del Bianco un ritratto fotografico di Gabriele D’Annunzio, autografato dal poeta, e datato a Gorizia il 19 maggio 1902.
Per l’assessore Gibelli il ritrovamento è l’occasione per valorizzare la figura di D’Annunzio “che è indiscutibilmente patrimonio del Paese, per quanto non sia ancora stata ricucita la fiducia del mondo culturale nei confronti della sua dibattuta figura. Eppure, è ormai teoria accreditata che egli non fosse un erede allineato a Mussolini e che l’impresa su Fiume sia stata soprattutto lo sbocco di un’utopia. Davanti ad un’utopia credo che l’indulgenza sia d’obbligo, tanto più che resta intatto il valore della sua opera letteraria e del suo scrivere per il teatro”. Quanto al ritrovamento, Gibelli ha evidenziato come questo sia un evento da valorizzare per Gorizia, così come va restituito valore al passaggio di D’Annunzio a Gorizia all’inizio del secolo scorso”.
Il ritrovamento, come ha sottolineato il maggiore Pella, è stato possibile grazie allo spirito civile di un cittadino privato residente in provincia di Treviso che lo ha rinvenuto casualmente lungo un marciapiede del centro di Gorizia e lo ha consegnato alla stazione dei Carabinieri di Gorizia Montesanto, comandata dal capitano Rosita Cioffi.
Un ritrovamento emozionante, per il sindaco di Gorizia Ridolfo Ziberna, e per Alessandra Martina, conservatore dei musei provinciali a cui il documento sarà restituito per ridivenire probabilmente una delle testimonianze culturali di maggior pregio in vista di Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della Cultura 2025.