C’è chi decide di liberarsi dei propri rifiuti a Udine pur risiedendo in un altro Comune. C’è chi, magari con la complicità della notte, abbandona oggetti destinati alla discarica in parchi o addirittura in città. Per non parlare di chi si libera di materiali inquinanti, come ad esempio eternit, buttandoli dietro siepi o sterpaglie in zone poco frequentate e, quindi, lontane da occhi indiscreti. Nei confronti di tutti questi comportamenti illegali, che poi si ripercuotono necessariamente sulle casse comunali e, di conseguenza, sui cittadini, il Comune di Udine ha deciso di “dichiarare guerra”.
Grazie alla sinergia tra il Comando della Polizia Locale e gli uffici Ambiente e Territorio di palazzo D’Aronco, infatti, sono stati intensificati gli interventi per impedire l’accesso in strade o zone del territorio poco frequentate e, proprio per questo, particolarmente soggette agli abbandoni di rifiuti.
“Una pratica – commenta l’assessore alla Mobilità e Ambiente, Enrico Pizza – che nel solo 2014 è costata al Comune circa 60 mila euro per rimuovere rifiuti pericolosi o per ripulire aree diventate delle vere e proprie discariche a cielo aperto. Ecco perché – prosegue – di concerto con la Polizia Locale, abbiamo deciso di potenziare i controlli e le opere di disincentivazione”. Da poco, infatti, sono state costruite e posizionate 10 sbarre e 22 blocchi di cemento distribuiti in varie zone della città, tra il parco del Torre, la zona a sud di Paparotti, vicino al Gervasutta, o dietro al campeggio del Cormor.
A tutto questo si aggiunge la capillare opera di controllo e monitoraggio del territorio effettuata dalla Polizia Locale che prosegue il proprio lavoro anche con agenti in borghese. In appena tre mesi, dal primo aprile al 30 giugno, i vigili hanno effettuato 24 sopralluoghi per abbandoni nel territorio cittadino, compreso anche i parchi del Torre e del Cormor, 5 per conferimenti di materiali presumibilmente inquinanti come eternit. A questi, poi, sono seguite le indagini e l’iter per il ripristino dello stato dei luoghi stessi. Ma gli agenti hanno intensificato i controlli anche nei confronti di chi decide di portare i propri rifiuti in città da altri Comuni di residenza. Sei i controlli effettuati in abiti civili, 35 i veicoli controllati, 46 le persone identificate e 7 le sanzioni amministrative elevate, oltre a una denuncia penale inviata all’autorità giudiziaria. Anche le biciclette, spesso, vengono abbandonate. Delle 50 due ruote ritrovate 38 sono state portate in discarica in quanto rottami mentre 12 sono state consegnate nel deposito del Comune.
I controlli effettuati hanno anche definito la mappa delle zone maggiormente soggette ad abbandono dei rifiuti. Le strade scambiate troppo spesso per discariche a cielo aperto sono le vie Forgaria, Flagogna, Jalmicco, dei Prati, Cerneglons, Rizzolo (tra la stazione Bivio Vat e il sottopasso Via Cividina) e Terenzano. Ripresi a metà di questo mese, i pattugliamenti verranno ora maggiormente potenziati proprio in queste aree e in quelle non ancora messe in sicurezza.
“Ringrazio sia gli agenti della Polizia Locale, sia il personale degli uffici Ambiente e quelli della Net – conclude Pizza – perché il loro prezioso lavoro si ripercuote sia sul fronte ambientale, ripulendo i conferimenti abusivi o addirittura pericolosi, sia sul fronte dei cittadini onesti che non possono, e non devono, accollarsi i costi sostenuti per bonificare aree dove illegalmente altri cittadini meno civili hanno deciso di buttare i propri rifiuti. Senza contare – conclude – che in città ci sono due ecopiazzole della Net dove poter depositare gratuitamente materiali di riciclo o ingombranti con orari di apertura talmente ampi fatti apposta proprio per agevolare al massimo i cittadini. Per non parlare del servizio di raccolta dei materiali ingombranti con ritiro a domicilio a tariffe praticamente irrisorie per utenti over 65”.