Il fronte dove le risorse del Friuli Venezia Giulia appaiono di più sotto minaccia è la gestione dei servizi pubblici in rete. I cicli dell’acqua e dei rifiuti, la produzione e la distribuzione di energia rischiano di sfuggire sempre di più al controllo dei territori e trasferirsi altrove, in particolare – sostengono i maligni – verso l’Emilia Romagna dove prospera Hera, la multiutility che controlla AcegasAps e Amga. Il colosso multi servizi ha chiuso l’esercizio 2015 con ricavi in crescita del 7,1% e un utile netto di 202,6 milioni di euro. Questo risultato, sottolinea la stessa multiutility, è stato ottenuto principalmente grazie alle performance dell’area gas, che aumenta di 19,8 milioni di euro, 4 dei quali arrivano netti da AcegasAps e Amga.
La Regione non sembra veder l’ora di cedere anche il resto: la nuova legge in discussione sulla creazione di un ambito territoriale unico per acqua e rifiuti secondo amministratori e comitati finirà per favorire la creazione di un ulteriore ghiotto boccone per bandi a cui Hera o altri grossi gruppi di dimensione internazionale si presenteranno in pole position. Legittimo chiedersi che fine farà la governance territoriale di questi servizi e anche quale sarà il destino dei 26 impianti di produzione idroelettrica che recentemente sono stati oggetto di un vero e proprio ‘risiko’, con uno scambio avvenuto nel giro di pochi mesi fra Edipower, la SEL (Società energetica Altoatesina) e i francesi di Edison.
L’impressione è che, comunque, dopo esser stato terra di conquista per banche, latte, grande distribuzione, il Friuli finirà per esserlo anche rispetto ai servizi che dovrebbero avere una gestione di prossimità, ma rischiano invece molto presto di scivolare altrove (w.t.).
Rifiuti, acqua, energia e gas del Fvg sono bocconi ghiotti per altri
Il fronte dove le risorse del Friuli Venezia Giulia appaiono di più sotto minaccia è la gestione dei servizi pubblici in rete
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