“Il ripristino dell’area dei Laghetti di Timau deve essere funzionale al rilancio turistico sportivo dell’area”. Questo quanto emerso dall’incontro svoltosi ieri nella sala consiliare del Comune di Paluzza al quale hanno partecipato, oltre all’Amministrazione comunale e alle associazioni sportive del territorio, una rappresentanza dei maestri locali di sci di fondo e dell’Istituto comprensivo paluzzano, il presidente della Fisi Fvg Maurizio Dunnhofer e i consiglieri regionali Luca Boschetti ed Enzo Marsilio.
L’evento alluvionale dell’ottobre scorso ha devastato l’area provocando la caduta di migliaia di alberi, il deposito di qualche decina di metri cubi di materiale ghiaioso nell’alveo del torrente Bût, il danneggiamento degli impianti di innevamento della pista Laghetti e l’erosione di parte della stessa. “I primi interventi sono già stati effettuati per garantire ai ragazzi dell’Unione Sportiva Aldo Moro e della Polisportiva Timaucleulis di poter sciare nella propria pista, ma questo solo per un breve tratto, in quanto i lavori di ripristino delle linee elettriche sono ancora in svolgimento”, commentano il sindaco Massimo Mentil e il vicesindaco Luca Scrignaro. “La volontà è però quella di dare una risposta immediata all’evento del 28 e 29 ottobre, sia per l’esportazione del materiale legnoso a terra, così come per la pista di sci”.
L’incontro è stato un primo punto per tracciare la linea e le modalità di intervento nell’area. Lo sghiaiamento dell’alveo è da considerarsi una priorità, ma tutti gli interventi dovranno essere
finalizzati allo sviluppo di una zona che dispone di un punto di ristoro, due bungalow, un’area camper, il centro visite del Geoparco della Carniae ed è inoltre area di importanti manifestazioni sportive (estive e invernali) e di partenza per le più importanti montagne della Carnia centrale.
“Per questo vogliamo promuovere un tavolo di lavoro con gli assessorati alla montagna, al turismo e allo sport, anche assieme agli altri poli dello sci nordico in Carnia, al fine di avviare una progettualità condivisa per l’offerta turistico sportiva della montagna e per rendere la calamità che ha colpito questo territorio una possibilità di rilancio, anche dal punto di vista dell’economia legata al turismo montano”, la conclusione di Mentil e Scrignaro.