Sono riprese questa mattina, alla prime luci del mattino, le ricerche dell’escursionista udinese classe 1952 disperso dal 23 marzo, non avendo più fatto rientro da un’escursione lungo il sentiero naturalistico Zisilin, in comune di Taipana.
Ieri le forze in campo – 78 i partecipanti, suddivisi in 35 squadre tra Soccorso alpino e speleologico, Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Unità cinofile della Protezione civile, della Guardia di finanza e del soccorso alpino – hanno proseguito fin dalle 5 del mattino per tutto il giorno a effettuare delle battute sistematiche del terreno, per complessivi 215 ettari.
Eseguita anche la perlustrazione sistematica di gran parte dei buchi e delle grotte censite nella zona, ma senza esito.
L’ipotesi che si profila, avendo ormai controllato tutti i punti in cui il sentiero lambiva punti pericolosi ed esposti verso il torrente Gorgaz e nella zona di cresta, è che l’escursionista possa aver abbandonato il sentiero prima di aver concluso l’anello, prendendo una scorciatoia nella speranza di abbreviare, magari perché si era attardato rispetto all’orario programmato assieme alla moglie.
E’ in questi punti che oggi si procederà a indagare: se l’escursionista avesse tentato di “tagliare” l’anello potrebbe essersi imbattuto in qualche tratto impervio e difficile, data la conformazione del terreno articolata e carsica.