Il fatto non costituisce reato. Con questa formula il Tribunale di Udine ha assolto dall’accusa di omicidio colposo due infermieri della Sores per la morte di Roberto Pantaleo, deceduto all’età di 56 anni l’8 maggio 2017 in pieno centro a Trieste. Il giudice Daniele Faleschini Barnaba ha così prosciolto un uomo di 48 anni di Ronchi dei Legionari e una donna di 52 anni di Gorizia.
Quel giorno Pantaleo si accasciò al suolo in piazza Vittorio Veneto per un problema cardiaco. Secondo l’accusa, l’uomo morì a causa del ritardo con cui arrivarono i soccorsi, attribuito alla negligenza con cui i due infermieri gestirono le due chiamate arrivate alla centrale di Palmanova.
L’uomo perdendo tempo con domande inutili o non pertinenti durante la prima chiamata, la donna allertando il gestore delle ambulanze due minuti dopo la fine della seconda telefonata. I sanitari arrivarono sul posto e praticarono le manovre di rianimazione cardiopolmonare, che per il Pm se fatte in tempo avrebbero salvato la vita al malcapitato, solo dopo 15 minuti la prima telefonata al Nue.
“E’ la conclusione che ci aspettavamo – dicono i difensori, gli avvocati Andrea Benvenuti e Alberto Tofful – fin dall’udienza preliminare. Già in incidente probatorio i periti nominati dal Gip di Trieste avevano escluso la responsabilità dei nostri assistiti. Il ritardo dei soccorsi – concludono – non era attribuibile a loro”.