Imprenditore e sportivo. Carattere burbero, ma generoso e altruista. Molto attaccato alla sua famiglia. Ronchi dei Legionari dà l’addio a Giuseppe Petrini.
Era nato il 23 ottobre del 1953 a Loria, un paese in provincia di Treviso. Figlio di commercianti di generi agricoli, unico maschio tra quattro sorelle, seguì con fervore il padre Sante ai mercati fin dalla tenera età, apprendendo l’arte del commercio.
Fra tutti i generi trattati si appassionò alle piante. Negli anni Sessanta si trasferì con la famiglia a Ronchi dove, tra scuola e amici, continuò a seguire le orme del padre, aumentando il suo impegno nel lavoro. Percepì uno sbocco tutto nuovo e di grandi possibilità di sviluppo nel territorio: specializzarsi nella coltivazione di piante ornamentali da esterno per dar vita alla progettazione e alla realizzazione del verde privato e pubblico.
Nel 1979, precisamente l’1 aprile, trasformò di fatto l’attività di commercio nel vivaio oggi noto. Con il sostegno della moglie Loriana, la passione e lo spirito di sacrificio, imparò il mestiere con professionalità, sviluppando nel tempo una delle più grandi aziende, oggi 12 ettari circa, presenti nell’Isontino. Negli ultimi anni aveva potuto contare sull’appoggio dei figli Marco e Sara e dello staff.
Giuseppe non è stato solo un grande lavoratore, nonno di cinque nipoti che gli hanno dato ogni giorno motivo di gioia. Ha saputo dedicarsi al sociale accettando di mettersi in discussione prima come dirigente e poi, dal 1994 al 2002, come presidente dell’Associazione sportiva Ronchi Calcio alla quale ha dato sè stesso, anima e corpo, finché ha potuto.
Nel 2018, ricordiamolo, è stato insignito dalle Acli del premio ‘San Giuseppe Artigiano’. A ricordarlo, oggi, sono l’ex sindaco, Livio Vecchiet, ma anche l’attuale primo cittadino, Mauro Benvenuto, che ha espresso il cordoglio di tutta la città.
I funerali saranno celebrati sabato 24 settembre, alle 13.30, nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo.