Proseguono le indagini sull’omicidio di Rosetta Quaiattini, la donna di 72 anni di Beivars trovata carbonizzata venerdì mattina all’interno della sua abitazione, in via Emilia 125, a Udine. In attesa dell’autopsia, che il medico legale Carlo Moreschi eseguirà martedì prossimo, le indagini spaziano a 306 gradi. Da un primo esame sui resti della donna sono stati riscontrati i segni di una coltellata alla gola, elemento che ha subito fatto escludere l’ipotesi dell’incidente. La Procura di Udine ha infatti aperto un fascicolo per omicidio volontario, per ora a carico d’ignoti.
Gli investigatori stanno passando al setaccio la vita della vittima, che viveva sola nella villetta di via Emilia e conduceva – come hanno confermato i vicini di casa e la famiglia che ha lanciato l’allarme venerdì mattina, chiamando i pompieri – una vita molto riservata e non aveva buoni rapporti con i famigliari.
I Carabinieri del Ris di Parma, chiamati sulla scena del crimine per i rilievi, hanno esaminato l’abitazione della donna, seriamente danneggiata dalle fiamme appiccate dall’assassino. Ed è questo uno degli elementi su cui si concentrano le indagini. La scelta di dare alle fiamme il corpo dell’ex infermiera in pensione, dopo averla colpita con una coltellata alla gola, è un gesto ad alto rischio, utile soprattutto per concellare ogni impronta e traccia che possa ricollegare l’assassino alla scena del delitto.
Gli investigatori non escludono, quindi, che a uccidere possa essere stato qualcuno che Rosetta Quaiattini conoscesse, tanto da lasciarlo entrare in casa. Nell’abitazione, infatti, non sono stati trovati segni di scasso, ma soltanto diversi mobili rovesciati e le stanze a soqquadro. Messinscena per depistare o i segni evidenti di un tentativo di rapina? Al vaglio degli investigatori anche se dall’abitazione è stato prelevato qualcosa, oggettti preziosi, denaro o altro.
Oggi è stata nuovamente ispezionata la zona limitrofa all’abitazione, una villetta bifamiliare, mentre ieri è stata posta sotto sequestro la Fiat Panda della donna, che era stata parcheggiata nella via.
Massimo riserbo sulle indagini e sulle testimonianze raccolte, ha ribadito il Procuratore di Udine, Antonio De Nicolo, sottolineando che tutte le ipotesi sono aperte e non si esclude che l’assassino possa essere anche un estraneo. Un elemento importante verrà stabilito dall’autopsia che indicherà l’ora del decesso e permetterà quindi di ricostruire le ultime ore di vita della pensionata. Rimane quindi ancora il mistero su chi abbia ucciso l’ex infermiera in pensione e, soprattutto, il perché: rapina finita male o qualcuno che conosceva?
Rosetta Quaiattini forse conosceva il suo assassino
Martedì sarà eseguita l'autopsia che potrà stabilire l'ora della morte. Oggi nuova perlustrazione della zona
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