Sono arrivati i rinforzi annunciati dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nella sua ultima visita a Trieste, grazie all’operazione Strade Sicure.
Si tratta di 50 uomini, che opereranno per il controllo del territorio sotto il coordinamento tecnico della Questura di Udine, lungo la fascia confinaria con la Slovenia con la prevalente funzione di dare un ulteriore impulso all’azione di contrasto all’immigrazione clandestina attraverso la rotta balcanica.
I militari, provenienti dal Genova Cavalleria IV di Palmanova e inquadrati nel Raggruppamento Veneto – Friuli Venezia Giulia nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, saranno destinati in particolare a integrazione delle risorse già attive nella giurisdizione del Commissariato di Cividale del Friuli.
“I nuovi rinforzi testimoniano l’attenzione che il Ministro dell’Interno pone verso questa zona di confine e sui fenomeni che la caratterizzano”, ha commentato il Commissario di Governo e Prefetto di Trieste Valerio Valenti.
Valenti ha poi evidenziato il grande impegno delle Forze di polizia che, sotto il coordinamento tecnico dei Questori, hanno attuato attente misure per il controllo della fascia confinaria. “Sotto questo profilo, l’azione di controllo, come convenuto in un recentissimo incontro con i Prefetti di Udine e Pordenone e con i Vertici territoriali delle Forze di
polizia, sarà ulteriormente implementata attraverso dispositivi coordinati a livello interprovinciale e caratterizzati da un’elevata duttilità e mobilità per far fronte alle tante variabili dell’immigrazione clandestina”.
Il Prefetto Valenti ha ricordato, infine, i diversi tavoli aperti con i sindaci per la risoluzione di questioni di interesse comune prima fra tutte la problematica dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, in ordine alla quale sono in corso contatti con la Croce Rossa regionale in virtù dell’accordo quadro siglato con il Soggetto Attuatore per le attività emergenziali connesse all’assistenza e sorveglianza sanitaria di migranti giunti in territorio nazionale a seguito di sbarchi autonomi, esteso con apposito “addendum” ai migranti che giungono attraverso le frontiere terrestri.