I Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine hanno restituito alla chiesa parrocchiale della frazione di Cologna del Comune di San Genesio Atesino, attraverso la Curia vescovile di Bolzano, una statua lignea raffigurante San Giuseppe, parte di un gruppo scultoreo ottocentesco di produzione locale.
L’opera, rubata da ignoti nel gennaio del 1977, è ricomparsa recentemente in vendita su piattaforma online ed è stato intercettata dai militari dello speciale reparto dell’Arma dei Carabinieri che opera a tutela del patrimonio culturale, a Concordia Sagittaria.
I militari hanno individuato la proposta di vendita della statua nel corso del quotidiano monitoraggio del web finalizzato alla ricerca di beni rubati, da parte di un privato residente a Muggia. Le verifiche condotte attraverso la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database al mondo di opere d’arte rubate gestito dal Comando del Nucleo speciale, hanno consentito di ottenere un buon grado di certezza che potesse trattarsi della statua oggetto di ricerche.
La descrizione e le dimensioni riportate coincidevano perfettamente ma, in assenza di foto, c’era assoluta necessità di procedere a un riscontro oggettivo. Grazie alla collaborazione con la Stazione di San Genesio, l’Ufficio Beni Ecclesiastici della Diocesi di Bolzano-Bressanone e il Consiglio Pastorale della Parrocchia di San Genesio, la statua è perfettamente riconosciuta come quella oggetto del furto.
Nel frattempo il San Giuseppe era stato acquistato, sempre su canali telematici, da un altro privato che, grazie a ulteriori accertamenti, condotti anche in collaborazione con la Tenenza di Muggia e la Stazione di Portogruaro, è stati identificato dai militari, che hanno avviato le procedure per il sequestro dell’opera, per evitarne ulteriori possibili dispersioni. Il provvedimento è stato prontamente convalidato dalla Procura della Repubblica di Pordenone che ne ha disposto la restituzione al legittimo proprietario.
Si chiude così la vicenda dell’oggetto sacro, memoria storica di San Genesio Atesino e della sua comunità di fedeli, che la considerava ormai perduta e che, al contrario, dopo più di quarant’anni, ritorna a casa venendo reinserita nel contesto territoriale di origine.