Martedì 5 marzo, presso il Nuovo Spazio espositivo di Casso, Dolomiti Contemporanee è stato presentato il progetto di Stefano Cagol, La Fine del Confine/The End of The Border.
Un potente fascio luminoso, lungo 15 chilometri, è stato proiettato sopra alla Diga del Vajont, nell’anno del cinquantesimo anniversario della tragedia.
L’arte quindi ha creato una nuova immagine in/di/per questi luoghi, ancora tanto segnati dall’evento che li colpì mezzo secolo fa (1963), illuminando il cemento, nel crepuscolo.
“L’arte consente di s-confinare lo sguardo (e la mente) – spiega una nota dell’artista -, attraverso un ponte di luce, al tempo stesso reale e metaforico, e si oppone a una concezione statica degli orizzonti. La luce, muovendo, connette e supera. Sfiora i luoghi, e vi transita, in brillanza”.
Mercoledì 6 marzo, un secondo raggio è stato proiettato a Cortina d’Ampezzo, colpendo la Parete Sud della Tofana di Rozes, uno dei bastioni dolomitici più impressionanti e rappresentativi, Patrimonio dell’Umanità, da una distanza di alcuni chilometri.
Con questi primi due raggi si inaugura il lungo viaggio che, attraversando l’Europa, condurrà l’artista alla Triennale di Barents, Kirkenes, Circolo Polare Artico, 5.000 chilometri più a nord.
Altri raggi verranno, per la via, a travalicare altri confini.
7 marzo 2013