L’annuncio della concessione dell’amnistiata e rimessa in libertà di Sakineh Ashtiani è stata data dall’avvocato friulano Bruno Malattia, che da anni segue il caso della donna iraniana che nel 2006 è stata condannata alla lapidazione per adulterio e per il suo presunto coinvolgimento nell’uccisione del marito.
“Il provvedimento di clemenza – scrive in un comunicato l’avvocato di Pordenone, che ha patrocinato le ragioni di Sakineh al Parlamento europeo insieme al Comitato internazionale contro la pena di morte e la lapidazione – è stato adottato ieri in coincidenza con l’anno nuovo secondo il calendario iraniano. L’annuncio è stato dato da Mahamad Javad Larijiani, Segretario Generale del Consiglio Superiore iraniano per i diritti umani, e diffuso dalla stampa governativa del paese”.
Il caso nel 2010 aveva suscitato una grossa mobilitazione internazionale.
“Anche se le autorità e la stampa iraniane hanno cercato di attribuire la decisione all’equità e alla magnanimità del sistema giudiziario di quel paese – dice l’avvocato Malattia – il felice epilogo della vicenda che ha coinvolto Sakineh è dovuto alla campagna internazionale contro l’ingiusta condanna alla lapidazione pronunciata dal Tribunale islamico”.