Si è concluso positivamente questa mattina anche l’intervento di recupero del secondo alpinista rimasto bloccato da ieri sera in parete, sul Campanile delle Genziane nel gruppo del Peralba Avanza.
L’elisoccorso regionale ha sbarcato due tecnici una trentina di metri sopra al punto in cui si trovava, non senza difficoltà, dovute sostanzialmente al fatto che la parete era sporgente e alla presenza di blocchi instabili.
Questi ultimi sono stati l’elemento imponderabile che ha interrotto le operazioni notturne da parte dei soccorritori giunti sulla cima del campanile in serata: sarebbe stato troppo rischioso calarsi al buio attraverso tratti rocciosi non sicuri che avrebbero potuto staccarsi durante le manovre. Dal momento che le temperature erano alte e l’alpinista stava bene, si è ritenuto più opportuno attendere.
Una volta sbarcati, i due tecnici hanno attrezzato un ancoraggio con due chiodi conficcati con il trapano.
Il primo tecnico si è calato all’altezza dell’alpinista ma la parete su cui si trovava distava, sempre a causa della sporgenza soprastante, ancora sei metri in orizzontale da lui: si è riusciti a raggiungerlo lanciandogli uno spezzone di corda.
Da qui, si è effettuata una seconda calata in corda doppia di sessanta metri – di cui 40 nel vuoto – piantando altri due chiodi in parete, per raggiungere un terrazzino dal quale farsi recuperare dall’elicottero.
La bravura del pilota, che ha dovuto manovrare il mezzo a una distanza molto ravvicinata dalla parete, ha fatto il resto e il recupero è avvenuto con una verricellata di ben 90 metri. La cordata non si trovava sulla via Mazzilis Frezza bensì su un’altra via di Mazzilis, più difficile, sulla quale sono stati sviati dalla presenza di alcuni chiodi. I due alpinisti sono di Monfalcone e Trieste.
L’intervento era scattato alle 19 di ieri sera. Il primo alpinista era stato recuperato intorno alle 22. Il tecnico di elisoccorso era riuscito ad agganciarlo, tagliando la corda che lo legava e assicurandola nuovamente alla parete.