In un solo anno i contribuenti tra i 15 e i 24 anni nella nostra regione sono diminuiti di duemila unità. Dall’inizio della crisi, nel 2008, questa fascia di lavoratori si è ridotta addirittura di oltre diecimila persone, cioè di quasi un quarto. I dati fanno ben poco sperare sull’equilibrio del nostro sistema fiscale, previdenziale e di welfare, visto che tra loro questi aspetti sono strettamente legati. La sintetica valutazione sulla disoccupazione giovanile, che colpisce anche il Friuli Venezia Giulia, nasconde conseguenze molto più gravi.
A consuntivo delle dichiarazioni dei redditi del 2013, riferite quindi all’anno di imposta 2012, nella nostra regione i contribuenti under 24 sono scesi di 2.009 unità, raggiungendo quota 32.793. Nel 2008 erano 43.027.
In quattro anni persi 832 euro
In questa fascia di età, uno su tre, precisamente il 32%, ha un reddito minimo, ma anche il suo valore nel corso degli ultimi anni si è progressivamente eroso. Sempre nel 2008, questi giovani percepivano mediamente 7.775 euro all’anno. Nell’ultimo dato disponibile sono scesi a meno di settemila, per la precisione 6.943 euro. Chi ancora può permettersi il ‘lusso’ di un reddito fa i conti, probabilmente, con precarietà, lavori saltuari, intermittenti e scarsamente retribuiti. Non è un caso, per esempio, se il 40% dei voucher lavoro nella nostra regione è utilizzato per pagare il lavoro di chi ha meno di 30 anni. Sono 8.636 quelli che l’anno scorso hanno utilizzato questo tipo di strumento, riscuotendo mediamente 586 euro a testa.
Meno contribuenti, quindi, e meno capacità contributiva per finanziare i bisogni della società, con una enorme difficoltà a sostituire coloro che vanno in pensione.