A inizio luglio, un cittadino si era rivolto ai Carabinieri denunciando di essere vittima di estorsione da parte di una donna straniera dedita alla prostituzione in un appartamento triestino, della quale era stato cliente.
Le indagini del Nucleo Operativo e Radiomobile di Trieste, coordinati dal Pm Federico Frezza, hanno permesso d’identificare alcune prostitute, reclutate appositamente all’estero, che si erano alternate nell’attività anche in altri due appartamenti, trasformati in ‘case d’appuntamento’.
Gli accertamenti dei militari hanno consentito di risalire ai proprietari degli immobili, tutti riconducibili a due triestini che, nel tempo, avevano riscosso ingenti affitti. I locali, peraltro, non erano affittati ‘in nero’, non consentendo quindi la tracciabilità dei proventi e delle persone che ne usufruivano.
L’operazione, che ha permesso di rintracciare il denaro provento del crimine e depositato su diversi conti bancari, posti sotto sequestro, si è conclusa con la denuncia dei due proprietari, un 74enne e un 43enne triestini, attivamente coinvolti nel giro di prostituzione.
Le indagini hanno permesso di gettare nuova luce su un fenomeno che, periodicamente, riemerge prepotente nel contesto cittadino. Un ruolo fondamentale, come sempre, lo hanno avuto le segnalazioni della cittadinanza che hanno permesso di conoscere possibili attività sospette che si svolgono in appartamenti deputati a una generica ricettività turistica.
I Carabinieri invitano, quindi, a denunciare sempre i reati di cui si rimane vittima poiché, come in questo caso, attraverso la repressione di un’estorsione è stato possibile perseguire una serie di reati legati a un giro di prostituzione fino a quel momento sconosciuto.