Parola d’ordine: aggregare ma pianificando tutti i dettagli, anche l’identità.
A richiedere un piano per l’accorpamento in un’unica autonomia scolastica per Magrini, D’Aronco e Marchetti, le scuole superiori di Gemona è l’assessore provinciale all’istruzione Elena Lizzi, che incassa le buone intenzioni di unità di scuole e territorio ma vuole indagare tutti gli aspetti pratici, in attesa della sentenza della Corte Costituzionale.
L’esortazione, alla quale s’invita a rispondere entro il 31 marzo 2013, è inserita nel piano provinciale di dimensionamento scolastico varato a dicembre dall’esecutivo di palazzo Belgrado.
“La proposta deriva da una concorde richiesta delle istituzioni scolastiche del territorio (fatta propria anche dall’amministrazione comunale di Gemona) – precisa Lizzi nel testo della delibera – allo scopo di creare nell’area del Gemonese un’unica autonomia scolastica con un numero di studenti sufficiente a garantire l’assegnazione di un dirigente scolastico e di un direttore amministrativo (dsga) a tempo indeterminato”.
Al momento, infatti, le tre scuole non avrebbero (a causa della spending review estiva di Monti) i numeri per poter ottenere la nomina del Dirigente, tant’è che la Provincia di Udine ha chiesto alla Regione una deroga ai parametri imposti a livello nazionale per mantenere in capo ai singoli istituti le competenze di gestione.
Sul futuro delle scuole gemonesi come del resto di molte scuole della provincia, c’è l’esito del ricorso alla Corte Costituzionale presentato dalla Regione Fvg per difendere la propria specialità linguistica, ricorso che avrà riflessi importanti anche nel settore dell’istruzione.
Determinante, inoltre, sarà la conclusione dell’iter relativo all’accordo Stato/Regioni per le assegnazioni dell’organico di dirigenti scolastici. “Nell’area del Gemonese – aggiunge Lizzi – va fatta un’attenta valutazione, in prospettiva, dell’organizzazione delle scuole superiori.
L’obiettivo, deve essere, garantire un’offerta formativa con una forte identità che possa soddisfare le esigenze espresse dal territorio anche al fine di far permanere quanto più possibile gli studenti residenti nella zona presso le scuole di Gemona.
Una riorganizzazione che deve tener conto di criticità e modalità operative legate a un nuovo e complesso soggetto scolastico, di spazi nuovi a disposizione dell’attività didattica che derivano dall’espansione del polo scolastico e anche di forme di interazione con la formazione professionale.
Il tutto per proporre all’utenza una proposta formativa convincente, fortemente identitaria e completa in ogni suo sviluppo”.
9 gennaio 2013