Vent’anni di maltrattamenti per una donna marocchina residente a Nimis. Non poteva uscire da casa, neanche in giardino. Non poteva parlare con nessuno. Veniva presa a cinghiate e umiliata. Alla fine, a inizio 2018, era riuscita a scappare da casa, rifugiandosi da un parente.
Non aveva mai denunciato le violenze subite per timore di perdere i figli. Sono stati i parenti a segnalare la sua condizione ai Carabinieri della stazione di Tarcento, che hanno arrestato il marito, un uomo di 59 anni, condannato con rito abbreviato a 3 mesi e 8 anni di reclusione.
Dal 31 maggio è ai domiciliari con il braccialetto elettronico. La donna e i figli sono in una struttura protetta. Lo ha spiegato oggi il capitano Rossella Pozzebon, comandante della Compagnia Carabinieri di Cividale del Friuli.