283 le persone controllate, 20 le stazioni interessate e 48 i convogli monitorati da 60 operatori del Compartimento Polizia Ferroviaria del Fvg; cinque i depositi di metalli nei pressi delle linee ferroviarie sottoposti ad accertamenti per contrastare il furto di rame e materiali ferrosi.
Questo il bilancio della tornata di controlli straordinari denominata Rail Action Day 24 Blue, organizzata con altri Paesi europei, nell’ambito della collaborazione internazionale di Polizia, da Railpol (Associazione di Polizie Ferroviarie e dei Trasporti Europee), nella giornata del 24 e nelle prime ore del mattino del 25 marzo.
Durante le operazioni, la Polfer di Monfalcone è stata chiamata a un intervento per identificare una cittadina rumena che, senza indossare la mascherina e senza biglietto, è salita a bordo di un convoglio per recuperare il suo cane che, sfuggito al controllo, si era infilato in un vagone. Ripresa dal capotreno, la straniera lo ha pesantemente minacciato, sputandogli addosso e sedendosi, infine, nei posti riservati al personale delle ferrovie, dove è stata poi trovata dagli operatori della Polizia Ferroviaria che l’hanno fatta scendere e denunciata per violenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale, sanzionandola, per la violazione della normativa Covid.
A Udine, dove nel corso delle operazioni è stata rintracciata anche una minore allontanatasi dalla propria dimora, la settimana di controlli è iniziata con l’applicazione di un Daspo urbano a un cittadino italiano che, sprovvisto di biglietto e già destinatario di un provvedimento che gli impediva di avvinarsi alla stazione senza giustificato motivo, cercava di salire su un treno, ottenendo così, oltre al Daspo, anche la multa per la violazione delle limitazioni agli spostamenti dovuti all’emergenza epidemiologica in atto.
“Anche oggi dobbiamo registrare un’ulteriore aggressione nei confronti di un lavoratore dei trasporti” denuncia Antonio Pittelli, segretario Fit-Cisl Fvg. “Una viaggiatrice ha sputato addosso a un capotreno solo perché quest’ultimo ha chiesto che venisse indossata la mascherina. Purtroppo è l’ennesimo caso. Capitreno, autisti e controllori di bus sono sempre più soggetti a questo genere di violenze, che vanno dalle ingiurie verbali alle violenze fisiche. Quello che era un fenomeno già preoccupante prima dell’arrivo del Covid, sta diventando ancora più pesante a causa degli effetti psicologici della pandemia sulle persone”.
“Ma adesso è ora di dire basta. Non dimentichiamo che i lavoratori dei trasporti sono tra gli eroi, purtroppo ancora non riconosciuti, di questa pandemia. Sono loro, infatti, che hanno garantito a molti operatori della sanità di raggiungere gli ospedali durante l’emergenza e sono sempre loro che, senza mai tirarsi indietro, hanno garantito la mobilità di tutti i cittadini con grande senso di responsabilità”, continua Pittelli.
“Purtroppo non siamo stupiti. Più volte abbiamo attenzionato tutte le istituzioni interessate al fenomeno. Sui bus, come sui treni, c’è un aumento considerevole di questi comportamenti. Molti non vengono alla luce, perché si tratta d’insulti, spintoni o appunto sputi come nell’ultimo caso. Che sono fenomeni gravissimi, ma che normalmente non vengono a conoscenza dell’opinione pubblica. Ma altre volte sono aggressioni fisiche vere e proprie. Il problema maggiore è che capitreno, autisti e controllori dei bus sono spesso soli per lungo tempo”.
“Quello che chiediamo è che ci sia più attenzione e consapevolezza verso il fenomeno. Prendere provvedimenti dopo è troppo tardi. E’ ora di cominciare a ragionare sul modo di prevenire questi comportamenti e proteggere il più possibile gli operatori dei trasporti”, conclude Pittelli.