Davanti a un mercato che “dà timidi segnali di ripresa, soprattutto nei settori economico, biomedico e dell’ingegneria – spiega Maurizio Fermeglia, rettore dell’Università degli Studi di Trieste – bisogna trovarsi pronti. Una scommessa, che però, non darà effetto immediato, anche perché riguarda ragazzi che hanno tra i 16 e i 17 anni, studenti delle scuole superiori insomma, è sicuramente l’alternanza scuola-lavoro, che fa assaporare leggermente lo spirito dell’ambiente lavorativo”. Accanto a questo, “il Think Tank 2030 approfondisce l’integrazione tra scuola e sistema culturale e produttivo. Insomma, l’alternanza non deve prevedere soltanto che un giovane entri in fabbrica, ma anche che tocchi l’ambiente del business culturale. Non soltanto la nostra regione, ma l’Italia intera potrebbe vivere di cultura grazie al turismo, anche archeologico. C’è tanto spazio per migliorare.
E’ importante ricordare la regola delle 4 C: cultura, competenza, curiosità e creatività.
“Multidisciplinarietà – coninua il rettore -, nel 2030 avremo bisogno di questo. L’orizzonte temporale del 2030 è necessario, per modificare il percorso scolastico e ottenere risultati operativi per la cultura del territorio. E’ già chiara la necessità di interdisciplinarietà e di integrazione del sistema produttivo, con la modifica metodologica e didattica. Si deve puntare su laboratori per l’innovazione delle piccole e medie imprese. L’obiettivo è l’interazione con la vita culturale, per renderei percorsi più compatibili col territorio”.
E’ fondamentale l’effetto della digitalizzazione, “che implicherà la trasformazione del mercato del lavoro, dove scompariranno alcuni mestieri, ma ne nasceranno altri. Non si può fermare, ma bisogna controllare questo fenomeno”.
All’interno del tavolo tecnico, i componenti hanno parlato in maniera positiva. “Erano tutti presenti: la ricerca, la formazione professionale, i licei, l’università. L’obiettivo è definire un sistema scolastico, che non sia il migliore, ma che funzioni nel 2030. Un sistema che deve anche uscire dal Fvg ed estendere la collaborazione al di fuori della regione. E’ difficile, però, fare un piano di sviluppo da soli. La formazione deve essere integrata”. Le questioni sul tavolo sono molte, “ma non mi stancherò mai di ripetere – conclude Fermeglia – che questo cambiamento ci serve per arrivare interi al 2030.
Servono quattro C per cambiare il futuro
Per Maurizio Fermeglia, bisogna puntare su cultura, competenza, curiosità e creatività
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