Sono coinvolti anche i cantieri navali del Friuli Venezia Giulia nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Venezia sullo sfruttamento di oltre duemila operai, quasi tutti stranieri, retribuiti anche solo con sette euro all’ora da ditte del subappalto in Veneto, Liguria, Marche, Sicilia e Puglia.
A scoprirli è stata la Guardia di Finanza in indagini che hanno riguardato soprattutto irregolarità fiscali commesse da queste ditte, anch’esse tutte straniere.
Le indagini hanno portato all’apertura di un processo penale a Venezia nel quale sono indagati 13 ex dipendenti della Fincantieri di Marghera e i titolari di un’altra dozzina di società, con le accuse di caporalato e sfruttamento per lo più di lavoratori del Bangladesh.
Nel processo, che è alle fasi preliminari, la stessa Fincantieri è parte lesa e parte civile per l’infedeltà dei suoi dipendenti.
Le ditte dell’appalto e del subappalto in cui sono emerse le irregolarità fiscali sono le stesse già finite nell’indagine penale. A gestirle sono connazionali (albanesi, del Bangladesh, di vari paesi dei Balcani) degli stessi operai sfruttati e sottopagati.
Alcuni degli operai – secondo quanto accertato dalle Fiamme Gialle – cedevano al ricatto del contratto irregolare perchè avevano la necessità di rinnovare i permessi di soggiorno nel nostro Paese.
Sfruttati nei cantieri, scoperti anche in FVG
Indagini delle Fiamme Gialle. Coinvolte imprese del subappalto gestite da stranieri
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