Apri la pagina Internet dedicata agli uffici del Comune di Palazzolo dello Stella e resti basito: su dieci posizioni disponibili, il nome del responsabile manca in cinque. Per la precisione risultano vacanti i posti di responsabile degli uffici di segreteria, demografico, protocollo – segreteria, ragioneria – tributi e biblioteca. Questa pagina diventa probabilmente, la rappresentazione più fedele di quanto sta accadendo in molti municipi della regione, messi a dura prova dalla progressiva emorragia di personale. Anche i dipendenti comunali invecchiano, ma se nessuno li rimpiazza, questi a lungo andare gli uffici restano vuoti con tutte le conseguenze del caso in termini di servizio reso ai cittadini.
Il sindaco Franco D’Altilia non le manda certo a dire quando chiediamo lumi su cosa sia accaduto al personale: “Tra blocco delle assunzioni, bilanci sempre più tirati e cinque anni di gestione della Regione da parte della sinistra questi sono i risultati. Ho aderito alle Uti perché una legge va rispettata, ma si tratta di un contenitore vuoto che non sopperisce ai vuoti d’organico. Palazzolo aveva 21 dipendenti, ora ne abbiamo 12. Da un anno sono senza ragioniere. Sa chi lo fa? Il sottoscritto. Ho dovuto assumermi questa responsabilità e sottoscrivere a mie spese una polizza per non rischiare di mangiarmi la casa. Non ho dato le dimissioni per questione di orgoglio, per non tradire i miei cittadini, ma non sono stato eletto per fare il ragioniere. O così o veniva il commissario, perché non era possibile fare il bilancio”.
“Sono riuscito ad approvare quello preventivo, ma ciò significa sobbarcarmi un sacrificio enorme perché ogni santo giorno sono in municipio. La Regione, nonostante mille promesse, ci ha lasciato in braghe di tela e come noi si trovano molti altri Comuni. Fra un po’ approverò con l’aiuto di una ditta esterna il bilancio consuntivo. Spero che con la nuova Giunta regionale le cose si sistemino. Se tutto va bene mi arriverà dopo un anno e mezzo un nuovo ragioniere. Riesco a garantire, anche grazie ai dipendenti rimasti, i servizi essenziali, nonostante sia stato costretto a chiudere due volte alla settimana l’ufficio anagrafe. L’unica possibilità è che la Regione faccia un bando per l’assunzione di personale e poi lo metta a disposizione dei municipi. Questi ultimi non hanno più i mezzi per fare bandi, tanto più che la burocrazia ci sta schiacciando. So che non sarà semplice, perché ricostruire è sempre impegnativo e ci sono tanti problemi, ma abbiamo bisogno di risposte rapide”.