Nella vita comune era uno skipper di primissimo piano che fino alla vigilia della Barcolana avrebbe dovuto essere il timoniere di uno degli scafi favoriti. Nella vita nascosta era invece un narcotrafficante, secondo le accuse delle autorità degli Stati Uniti. Milos Radonjic, svela il Corriere della sera nell’edizione odierna, è stato arrestato dal personale della Questura di Trieste venerdì 6 ottobre quando stava uscendo dal suo albergo per gli allenamenti a bordo della ex Maxi-Jena di cui avrebbe dovuto tenere il timone la domenica successiva durante la 55esima edizione della Barcolana. L’accusa è di quelle pesanti e arriva dal distretto est di New York. Secondo l’accusa lo skipper di 33 anni del Montenegro è chiamato nel giro il pirata dell’ignoto ed è ai vertici della Tco una organizzazione criminale transnazionale per cui si occupa di pianificazione e trasporto di sostanze stupefacenti. Gli inquirenti statunitensi hanno indagato per anni con intercettazioni su sistemi di messaggistica criptati. Il 33enne ora rischia l’estradizione negli Stati Uniti al momento del fermo si è dichiarato estraneo alla vicenda parlando di uno scambio di persona. GUARDA IL VIDEO
Uno skipper accusato di narcotraffico è stato arrestato all’antivigilia della Barcolana
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