Cinque anni di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici ed estinzione del rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione. E’ la pena inflitta in primo grado dal Tribunale di Udine all’ingegnere 64enne, ex alto funzionario ministeriale, accusato di corruzione nell’ambito dell’inchiesta che, nel 2016, coinvolse la Pilosio spa di Tavagnacco. Il pm Marco Panzeri aveva chiesto sei anni di carcere.
Tra il 2013 e il 2016 il professionista percepì dalla società friulana oltre 25mila euro complessivi in contanti per accelerare le autorizzazioni per la commercializzazione di alcuni ponteggi, anche sostituendo clandestinamente documenti già depositati al Ministero. I soldi furono ricevuti in diverse tranche, ma i giudici le hanno considerate come relative a un unico episodio corruttivo.
L’ingegnere fu arrestato nel 2016 dalla Guardia di Finanza di Udine. In casa sua fu trovata un’agenda nella quale erano annotate somme di denaro milionarie percepite nell’arco di 17 anni. Ingenti le somme e il valore dei beni sequestrati dalle Fiamme gialle, che in parte oggi gli sono stati confiscati.
L’ex funzionario si era difeso sostenendo che si trattava di consulenze in libera professione, anche se pagate in nero e senza autorizzazione. “Si tratta – commenta il difensore, l’avvocato Dario Romano, legale dello studio Buongiorno – di una sentenza sproporzionata. Leggeremo le motivazioni e ricorreremo in appello”.