Stroncato qualche mese fa il fenomeno dello spaccio della “yaba” (la cosiddetta “droga di Hitler”) che dilagava per lo più tra i giovani della comunità bengalese di Monfalcone, la Polizia di Stato ha smantellato, sempre a Monfalcone, un altro fiorente mercato di sostanze stupefacenti, questa volta prevalentemente di cocaina.
In sintesi, l’attività investigativa ha permesso di disarticolare una attività di spaccio che gestiva considerevoli quantità di cocaina ed hashish nel mandamento monfalconese, nonché i relativi canali di approvvigionamento.
Le indagini, iniziate nei primi mesi del 2018 e da poco concluse, hanno permesso di trarre in arresto 5 persone in flagranza di reato (S.M. classe ‘76, C.S. classe ‘84, B.O. classe ‘84, F.R. classe ‘55, C.S. classe ‘86) ed indagare in stato di libertà una decina di persone.
Nel complesso, sono stati sequestrati oltre 800 gr. di cocaina, 1 kg di hashish, 200 gr. di marijuana, una pistola, ingenti somme di denaro provento di spaccio, attrezzatura per il confezionamento, la pesatura e il taglio di sostanze stupefacenti, veicoli e supporti informatici.
Il filone di indagine, diretto dalla Procura della Repubblica di Gorizia, è cominciato nei primi mesi del 2018, indirizzato, in primis, all’individuazione dei responsabili di un fiorente traffico di droga (cocaina e hashish). Appostamenti e pedinamenti hanno permesso così di identificare uno dei principali artefici del traffico illecito nonché di individuare i canali di approvvigionamento dello stupefacente.
All’inizio di marzo uno dei corrieri della droga era stato intercettato, insieme alla sua convivente, all’uscita del casello autostradale di Ronchi dei Legionari e trovato in possesso di 150 gr. di cocaina e di 1 kg di hashish: inoltre, durante la perquisizione della loro abitazione di Turriaco, era stata trovata una pistola a tamburo calibro 38, risultata rubata, e le relative munizioni. nell’appartamento sono state inoltre sequestrate attrezzature per il confezionamento e la pesatura della droga in particolare per il taglio della cocaina.
Entrambi i soggetti sono stati perciò arrestati, col risultato che i principali destinatari della droga nel monfalconese si sono messi a cercare ulteriori canali di approvvigionamento.
L’ulteriore attività degli investigatori del commissariato distaccato di pubblica sicurezza di Monfalcone ha individuato un nuovo filone di spaccio di cocaina, proveniente dalla Slovenia, che aveva come principale referente in Italia un pregiudicato italiano abitante a Ronchi dei Legionari. La base logistica dell’attività di spaccio aveva sede presso l’abitazione di questo soggetto, all’interno del plesso scolastico del comune della “bisiaccheria”. L’attività dei soggetti coinvolti nel traffico, l’identificazione del corriere che recapitava i carichi di droga, i “cavalli” locali che distribuivano la cocaina ai consumatori finali sono stati monitorati per molto tempo.
Lo scorso maggio sono stati arrestati in flagranza di reato (in occasione della consegna di una partita di cocaina) il principale corriere sloveno dell’organizzazione, assieme al pusher di Ronchi.
In considerazione della quantità di droga sequestrata e dello spessore criminale dei soggetti coinvolti, si può tranquillamente affermare che l’operazione Welfen sia una delle maggiori operazioni antidroga condotte negli ultimi tempi nel monfalconese; la droga sequestrata, venduta al dettaglio avrebbe reso agli spacciatori oltre 100.000 euro.
Spaccio di droga: la base operativa nella scuola di Ronchi
Indagini durate mesi, 5 arresti, 10 indagati a piede libero, sequestrati stupefacenti per 100mila euro e anche armi
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