Nell’ambito delle attività di contrasto al dilagante fenomeno del consumo di stupefacenti nel Friuli occidentale, grazie a una complessa indagine, nella quale sono stati impiegati in via continuativa, per venti mesi, i militari del Nucleo Investigativo Carabinieri del Comando Provinciale di Pordenone nonché 150 militari, di vari reparti, coordinati da quest’Arma, è stata smantellata un’organizzazione criminale dedita allo spaccio.
L’indagine, durata tre anni, ha portato corso durante a ben 13 arresti in flagranza e al rinvio a giudizio di 30 soggetti nonché a ulteriori 12 persone denunciate in stato di libertà.
Fin dalle prime fasi dell’inchiesta – che aveva l’obiettivo di stoppare il traffico di cocaina, eroina e marijuana in provincia di Pordenone -, è emerso come l’organizzazione criminale fosse composta da cittadini italiani e albanesi, ripartita su tre cellule che, pur operando autonomamente e in zone diverse del territorio italiano, erano collegate funzionalmente tra loro. Di questi gruppi, uno operava a livello locale, un secondo nel territorio veneto-friulano e il terzo tra l’Albania e l’Italia, con base logistica nel territorio lombardo e con contatti nella provincia di Vicenza.
L’intera attività è stata coordinata dalla Procura di Pordenone, con la supervisione della Direzione centrale servizi antidroga di Roma.
Nel corso delle indagini sono state intercettate circa un centinaio di utenze telefoniche, con ulteriori intercettazioni ambientali e installazione di sistemi di localizzazione satellitare GPS sui mezzi usati dal sodalizio, supportati da servizi anche notturni a cura dei carabinieri e controlli stradali, oltre a perquisizioni locali e domiciliari.
L’attività svolta ha consentito inoltre di segnalare 84 soggetti alla Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti, di sequestrare otto auto, 30 mila euro in contanti, perché provento di spaccio, 100 grammi di cocaina, altrettanti di eroina e 116 chili di marijuana.
Secondo stime affidabili, nel corso dell’attività investigativa, è stato calcolato che gli indagati abbiano smerciato un quantitativo pari a un chilo di cocaina al mese, per un totale complessivo di 10 mila dosi che pagavano al prezzo da 80 a 100 euro al grammo; 300 grammi di eroina al mese, per un totale complessivo di 3.000 dosi che pagavano al prezzo da 8 a 10 euro al grammo; 300 chili di marijuana al mese, per un totale complessivo di 30 mila dosi che pagavano al prezzo da 8 a 10 euro al grammo.
Nel 2018, il personale del N.O.R.M. del Comando Compagnia Carabinieri di Busto Arsizio (Varese), su indicazioni del Nucleo Investigativo di Pordenone, ha arrestato in flagranza di reato quattro pluripregiudicati e sequestrato due pistole mitragliatrici clandestine, di produzione artigianale, funzionanti, calibro 9X21, prive di matricola; sei caricatori, due silenziatori adattabili della lunghezza di 25 centimetri; materiale per il confezionamento di armi e un coltello proibito.