Quarant’anni di reclusione in tutto, 24 per Raimondo Raiola e 16 per l’honduregno Jeorge Wilfredo Martinez. E’ la sentenza della Corte d’Assise di Udine, presieduta da Paolo Alessio Vernì, per l’omicidio di Rahmani Zazai.
Il 24enne afghano era stato ferito al capo con un colpo di pistola il 6 giugno 2020 nella campagna di Mortegliano, al termine di una rapina per droga finita male ed era deceduto due giorni dopo in ospedale.
Il verdetto è arrivato ieri alle 21.30, al termine di un’udienza cominciata 12 ore prima. Una condanna superiore alla richiesta del pm Elena Torresin, che aveva proposto 18 anni per Raiola e 15 per Martinez per omicidio volontario e concorso in omicidio volontario in continuazione con il reato di rapina.
La pubblica accusa, infatti, aveva chiesto la prevalenza delle attenuanti sulle aggravanti, visto l’atteggiamento collaborativo subito dimostrato dai condannati in fase d’indagine.
La Corte, però, ha riconosciuto l’equivalenza di aggravanti e attenuanti. Scontato il ricorso in appello delle difese.
Il legale di Raiola, l’avvocato Massimo Cescutti, aveva chiesto la derubricazione del reato in omicidio preterintenzionale, insistendo sulla non volontarietà del colpo mortale.
Giovanni Donazzolo, difensore di Martinez che ieri, durante la requisitoria del pm, era stato colto da un attacco di panico, aveva domandato l’assoluzione dall’accusa di concorso in omicidio. Infine, il risarcimento, quantificato dal rappresentante della famiglia Zazai in oltre un milione e 400mila euro, sarà stabilito in sede civile.