Saranno celebrati mercoledì 16 ottobre, alle 11.30, nella Chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo (in piazza Sant’Antonio Nuovo) a Trieste, i funerali di Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, i due poliziotti uccisi venerdì scorso in Questura. A celebrare la messa solenne sarà il vescovo monsignor Giampaolo Crepaldi. La camera ardente, invece, sarà allestita da martedì pomeriggio alle 17 nel Famedio degli uffici di via Tor Bandena, dove continua l’omaggio di tantissimi cittadini.
Nel frattempo, continuano le indagini per chiarire l’esatta dinamica della sparatoria e le condizioni psicologiche del killer, Alejandro Augusto Stephan Meran. La mamma del 29enne ha riferito al legale difensore Francesco Zacheo, che lui non ha mai preso “pistole in mano”. Il dominicano, quindi, stando alla madre, non avrebbe dimestichezza con le pistole: “E’ una cosa che valuteremo con i nostri consulenti di parte” ha detto Zacheo.
Sulle condizioni di salute del 29enne, l’avvocato ha annunciato oggi che si recherà personalmente in Germania per reperire tutte le informazioni mediche disponibili. Alejandro è vissuto in Baviera ed è lì che gli sarebbe stata riscontrata una forma di schizofrenia (pare di tipo cronico). Sarà recuperata quindi tutta la documentazione originale. L’avvocato di Alejandro sta cercando di ricostruire la vita del suo assistito, da quando è nato a oggi. “Da quello che dice la madre ha una fedina penale pulita. Bisogna capire il gesto che ha fatto: se stava bene con la testa o meno”.
Zacheo, ha ribadito che la madre, prima dell’accaduto, “aveva denuciato tantissime volte i problemi psichici del figlio”. La signora Betania si sarebbe rivolta agli ospedali di Belluno, Udine e Trieste.
Continuano gli omaggi, in questura a Trieste, ai due agenti uccisi. Oggi, il cantante Alan Sorrenti, l’autore del brano ‘Figli delle stelle‘ che i due agenti cantavano a bordo della Volante 2, a inizio turno di notte, nel video diffuso dai colleghi, ha inviato a Trieste dei fiori. Sul nastro verde la scritta “Sarete sempre figli delle stelle“.
Il pellegrinaggio, mesto e silenzioso, dei triestini prosegue a quasi una settimana di distanza dalla sparatoria. Tanti, tantissimi i fiori e i pensieri depositati in Questura. Su un quaderno di dediche ex colleghi e genitori si legge la commozione della gente comune, tra lacrime e preghiere. Tanti anche i disegni dei bambini che omaggiano così i poliziotti eroi, morti in servizio.