E’ fissata per il 20 gennaio l’udienza in Corte d’Appello a Trieste per discutere gli esiti di una nuova perizia sul livello di pericolosità sociale attuale di Alejandro Augusto Stephan Meran, il giovane di origine dominicana che, il 4 ottobre 2019, uccise i due agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta durante la sparatoria in Questura a Trieste.
Il 4 novembre la Corte aveva affidato l’incarico allo psichiatra Francesco Piani e dato 60 giorni di tempo per depositare gli esiti dell’esame. Secondo quanto comunicato dal perito – ha riferito Paolo Bevilacqua, avvocato difensore di Meran assieme ad Alice Bevilacqua – Meran si sta rifiutando di sottoporsi a valutazione. Un nuovo tentativo è previsto da parte dello specialista il 10 gennaio.
In primo grado, la Corte d’Assise di Trieste aveva ritenuto Meran non imputabile per ‘vizio totale di mente’; il dominicano era stato assolto con applicazione di una misura di sicurezza detentiva del ricovero in una Rems (una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza che, in base alla legge 81 del 2014, hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari) per almeno 30 anni. Al momento, però, il giovane si trova ancora nel carcere di Verona in attesa di essere assegnato a una struttura.
“Siamo molto preoccupati – conclude Bevilacqua, che più volte ha sottolineato l’illegittimità della detenzione – di questo atteggiamento da parte di Meran che depone a favore non già di una sua pericolosità, ma di un’infermità temo quasi irreversibile”.