Oggi, in Corte d’Assise del Tribunale di Trieste, davanti al giudice Massimo Tomassini, è iniziata l’udienza preliminare del procedimento a carico di Alejandro Augusto Stephan Meran, l’uomo ritenuto responsabile della morte dei due agenti della Polizia di Stato, Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, e di sette tentati omicidi di altrettanti poliziotti che, il 4 ottobre 2019 in Questura a Trieste, tentarono di fermarlo.
In Aula si discuteranno gli esiti della perizia psichiatrica, eseguita sul cittadino dominicano da un pool di quattro esperti. Dall’esame sarebbe emerso che, al momento della sparatoria, Meran era capace d’intendere e di volere, anche se si trattava di una capacità fortemente ridotta a causa di un disturbo da stress post traumatico da ricondurre a un grave episodio di abuso che risale all’infanzia.
L’udienza si tiene a porte chiuse. Meran – detenuto a Verona e sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio all’ospedale di Borgo Trento – non è in aula. All’esterno è in attesa la madre Betania.
AGGIORNAMENTO. L’udienza d’incidente probatorio, su richiesta della difesa, è stata rinviata al 29 marzo. “E’ stato deciso di sospendere il tutto per verificare le condizioni di salute di Meran“, ha spiegato uno dei suoi legali difensori, Paolo Bevilacqua, all’Ansa. “Con Meran non è stato fatto neppure un collegamento da remoto perché lui ha fatto rinuncia a comparire. Noi abbiamo dubitato che questa rinuncia fosse espressione libera, perché abbiamo motivo di ritenere che sia di nuovo ‘chiuso’. Il collegio peritale già si era espresso su queste oscillazioni di coscienza. Il giudice ha deciso di riconferire l’incarico perché ne accertino le capacità processuali”.
“Meran – ha aggiunto all’Ansa Cristina Birolla, legale della famiglia Rotta, costituitasi parte civile – aveva chiesto di essere presente. Auspichiamo che nella prossima udienza si facciano gli adempimenti che dovevano essere svolti oggi”.