Dopo dieci mesi di latitanza, è stato arrestato vicino a Barcellona, uno dei malviventi che lo scorso dicembre, a Pordenone, aveva ingaggiato in macchina un inseguimento con la polizia che era terminato con un incidente. L’uomo è stato sorpreso grazie al monitoraggio che gli investigatori hanno effettuato sugli spostamenti della moglie.
E’ stato arrestato mentre, nella località marittima di Camarruga, vicino a Barcellona, riabbracciava moglie e figli.
E’ finita così la latitanza del 30enne albanese, senza fissa dimora in Italia, che il 2 dicembre scorso era stato tra i protagonisti del folle inseguimento che si era verificato in centro a Pordenone tra un’Alfa Romeo e una pattuglia della polizia.
L’uomo è accusato di rapina, furto aggravato, lesione e resistenza a pubblico ufficiale.
E’ stato arrestato dalla polizia spagnola a Barcellona al termine di una complessa attività investigativa condotta dagli agenti della Squadra Mobile.
Il 2 dicembre scorso una pattuglia della questura di Pordenone era intervenuta in via San Donà dov’era stato segnalato un furto. I poliziotti avevano intercettato un’Alfa Romeo Giulietta con la quale era stato ingaggiato un inseguimento che, dopo alcuni chilometri, si era concluso in via Dante quando, contromano, la macchina con all’interno cinque malviventi si era scontrata con altre due.
Uno di loro era stato immediatamente arrestato, mentre gli altri quattro, tutti albanesi, erano riusciti a scappare.
Le indagini hanno permesso di appurare come si trattasse di un vero e proprio sodalizio dedito alla commissione di furti in tutto il Nord Italia e che era solito frequentare la Spagna.
Sul conto del 30enne, in particolare, è stato emesso un mandato di cattura internazionale che si è concretizzato nei giorni scorsi, seguendo gli spostamenti della moglie e dei due figli che si erano imbarcati a Malpensa su un volo aereo diretto a Barcellona, con la collaborazione della polizia spagnola. Sono invece ancora in corso le ricerche per identificare gli altri tre componenti della banda.