E’ cominciata e pare dare i primi frutti la guerra alla cimice, insetto che devasta frutteti e le coltivazioni in generale. La vespa samurai, introdotta come il naturale antagonista dell’odiata cimice, si è dimostrata capace di contrastare l’insetto nei meleti. La conferma arriva da alcuni produttori di Cordenons e Sequals aderenti alla Friulfruct di Spilimbergo, la più grande cooperativa di melicoltori del Friuli Venezia Giulia.
In questi giorni i soci hanno iniziato la raccolta 2019. E’ previsto un aumento della produzione di circa il 10% rispetto al 2018, quando sono stati raccolti 122mila quintali. I produttori sono fiduciosi, nonostante un meteo ballerino, che con le piogge e il freddo di maggio ha fatto tardare la maturazione.
La cooperativa Friulfruct, presieduta da Livio Salvador, conta 300 ettari di meleti di 30 soci, attivi tra Spilimbergo, Sequals ma anche a Maniago, Cordenons, Codroipo e Osoppo. Attualmente è iniziata la raccolta delle mele qualità Gala. Si proseguirà fino ai primi giorni di novembre con le altre varietà: Red Delicious, Golden Delicious, Granny Smith, Fuji e Morgenduft. Solo a quell’epoca si potrà trarre un bilancio sull’annata, ma già adesso le previsioni sono positive. Anche sul fronte della cimice asiatica, nemico numero 1 dei melicoltori per la sua voracità, c’è qualche segnale positivo.
Sul fronte della cimice asiatica, nemico numero 1 dei melicoltori per la sua voracità, c’è qualche segnale positivo. “Nei meleti di alcuni nostri soci a Cordenons e Sequals – ha aggiunto il direttore – sono stati rinvenuti esemplari di Trissolcus japonicus, la cosiddetta vespa samurai che è nemico naturale della cimice. Ma nell’attesa che si diffonda, e anzi auspichiamo che si possa aiutare questa diffusione con una politica di ampio respiro coinvolgendo tutti i soggetti interessati, occorre non abbassare la guardia con le opere di prevenzione: quest’anno abbiamo notato un calo della presenza della cimice nei meleti di pianura ma anche l’arrivo dell’insetto in alcune aree limitate della pedemontana udinese, zona che finora era stata sostanzialmente risparmiata”.