E’ iniziato, a Dacca, in Bangladesh, il processo che vede otto persone accusate dell’attentato terroristico che, il 1 luglio 2016, provocò la morte di 22 persone, tra le quali i friulani Christian Rossi e Marco Tondat.
Una strage per molti versi dimenticata, per la quale i familiari delle vittime attendono ancora giustizia. Cinque assalitori entrarono nel ristorante Holey Artisan, nella zona diplomatica della città e molto frequentato da stranieri, e scatenarono l’inferno. Il manipolo di terroristi perse la vita nella strage, ma le indagini hanno permesso di risalire alla presunta mente, catturata e uccisa in seguito. Degli otto indagati sei sono in custodia, mentre due non sono ancora stati trovati dalle forze dell’ordine.
La Procura della Repubblica di Roma attende ancora di conoscere gli atti dell’indagine avviata in Bangladesh, che non sono ancora arrivati in Italia nonostante una rogatoria internazionale.
“Si è trattato di uno dei più gravi attentati terroristici che ha colpito l’Italia, eppure, inspiegabilmente, è stato per certi versi dimenticato”, dichiara in una nota il deputato di Fratelli d’Italia, Walter Rizzetto. “Per questo motivo ho chiesto al Sindaco di Roma, Virginia Raggi, d’individuare un degno luogo nella Capitale per installare un monumento simbolico per onorare e ricordare i nostri connazionali, le cui vite sono state violentemente spezzate, poiché cristiani e appartenenti a uno Stato civile sempre impegnato contro il terrorismo internazionale. Mi auguro che il Sindaco accolga questa mia richiesta, anche a nome dei familiari delle vittime, che sono ancora in attesa di giustizia”, conclude Rizzetto.