A Muggia è stato commemorato il 29° anniversario della scomparsa dell’assistente Eddie Walter Cosina, deceduto a Palermo il 19 luglio 1992 nella strage di via D’Amelio, nella quale morirono il giudice Paolo Borsellino e altri agenti della scorta.
Alla presenza dei familiari, delle massime autorità e di una rappresentanza di soci della sezione locale dell’Associazione nazionale Polizia di Stato (Anps) con il labaro, don Paolo Rakic, cappellano Provinciale della Polizia di Stato, ha officiato nel Duomo di Muggia la Santa Messa in suffragio del poliziotto caduto. Poi è stata deposta una corona sulla sua tomba.
Toccante il momento che ha concluso la mattinata, nella Sala del Consiglio Comunale di Muggia, con la consegna da parte del Questore Irene Tittoni ai parenti di un cofanetto contenente i nuovi distintivi di qualifica, introdotti nel luglio 2019. Atto conclusivo di un percorso che è iniziato lo scorso maggio nel giardino della caserma Lungaro, a Palermo, dove una lapide ricorda tutti i caduti della Polizia di Stato del 1992, unendo i giudici Falcone e Borsellino attraverso gli uomini e le donne che caddero insieme a loro negli attentati del 23 maggio e del 19 luglio, quando, alla presenza del Presidente Sergio Mattarella, il Capo della Polizia, Prefetto Lamberto Giannini, li ha voluti chiamare per nome, uno ad uno, e ha consegnato poi ai familiari delle vittime i nuovo distintiti di qualifica, quasi a ribadire la loro viva presenza nella Polizia di Stato.
“La morte di Paolo Borsellino per mano della mafia fu una delle più dolorose sconfitte dello Stato. Il ricordo di quel giorno ci sproni a continuare la battaglia contro la criminalità organizzata, che non è ancora vinta”. Queste le riflessioni di Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, sull’attentato che costò la vita al giudice siciliano, ucciso 29 anni fa a Palermo assieme a cinque agenti della scorta, nemmeno due mesi dopo la strage di via Capaci, organizzata per eliminare un altro magistrato scomodo, Giovanni Falcone.
“In quell’anno nero, il 1992 – continua Zanin – tutti ci rendemmo conto di quanto le istituzioni fossero fragili, e quel sentimento per fortuna spinse tanti giovani a impegnarsi e a lottare contro le mafie. I successi che arrivarono dopo sono il frutto di quell’assunzione di responsabilità, da parte della società civile e non solo delle forze dell’ordine. Ma bisogna continuare a battersi, anche in Friuli Venezia Giulia, contro le infiltrazioni criminali, che potrebbero trarre alimento dalla crisi economica dovuta alla pandemia”.
“La strage di via D’Amelio – osserva ancora il presidente dell’Aula – è un ricordo che brucia in modo particolare nella nostra regione in quanto uno degli agenti della scorta rimasti uccisi, Walter Eddie Cosina, era di Muggia. Quel giovane merita il massimo affetto e la massima riconoscenza perché è caduto mentre stava facendo il suo dovere, a difesa della legalità e dello Stato di diritto”.
“Ricordiamo oggi il barbaro attentato, 29 anni fa, che uccise Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Emanuela Loi e Eddie Walter Cosina”, sono le parole del consigliere regionale di Open Sinistra Fvg Furio Honsell. “Rimangono a distanza di tanti anni un esempio di impegno civile a cui ispirarsi. Ribadiamo la riconoscenza per il loro sacrificio in una guerra contro mafie e corruzione che purtroppo non è ancora vinta. E ribadiamo l’impegno ad essere sempre vigili”.