Il Corpo Forestale Regionale e la Protezione civile hanno operato congiuntamente nei giorni scorsi in occasione del rito dei fuochi epifanici per garantire la sicurezza dei cittadini e l’incolumità dell’ambiente.
A Tarcento, dove assieme al ‘Pignarul grant’ – fuoco attorno al quale si sviluppa l’affollato rito del vaticinio del vecchio Venerando – decine di falò ravvivano l’intera conca tarcentina e il territorio dei comuni limitrofi, gli uomini delle Stazioni forestali del CFR di Tarcento, Gemona del Friuli e Attimis hanno prestato servizio congiuntamente ai volontari delle squadre comunali della Protezione civile della zona, con l’obiettivo di evitare che il rispetto di un’antica tradizione locale si trasformasse in situazioni di pericolo per gli spettatori e per l’habitat circostante.
Forestali e volontari hanno infatti presidiato la zona interessata con autobotti leggere, moduli per l’erogazione di acqua ad alta pressione, soffiatori, che fortunatamente non hanno dovuto impiegare.
Peraltro i forestali hanno svolto anche funzioni ambientali, agendo per prevenire l’impiego di materiale potenzialmente inquinante nei fuochi epifanici.
Nell’occasione il Corpo Forestale Regionale ricorda che l’accensione di fuochi nelle zone di varia pericolosità, definite dal Piano regionale di difesa del patrimonio forestale dagli incendi, è soggetta ad autorizzazione da parte delle competenti autorità forestali e al rispetto delle norme e dei regolamenti statali e comunali che regolano la materia.
In caso di dubbi o necessità particolari, il personale delle Stazioni forestali competenti per territorio fornisce agli interessati adeguate informazioni, atte oltre che alla salvaguardia delle persone, dei beni pubblici e privati e dell’ambiente, ad evitare ai cittadini sanzioni che in taluni casi possono avere risvolti anche penali.
10 gennaio 2013