L’Istituto Superiore di Sanità scende in campo per difendere il suo presidente, il friulano Silvio Brusaferro, nei confronti del quale è stata ipotizzata un’accusa di truffa in relazione ai cosiddetti “tamponi d’oro”, test da tre euro che, invece – secondo l’ipotesi accusatoria formulata dai pm di Bergamo e poi stralciata per essere trasmessa alla Procura di Roma per competenza – erano costati circa 750 euro l’uno.
Oggi l’Istituto ha fatto sapere di non aver “mai chiesto” questa cifra e “di non aver mai ricevuto la somma prevista” da una delle ordinanze emesse nel 2020. Ha inoltre ricostruito nel dettaglio i costi e i calcoli relativi all’uso dei tamponi anti-Covid.
Sempre oggi, i componenti del nuovo Consiglio di amministrazione dell’Istituto, insediato lo scorso febbraio – Francesca Cirulli, Claudio Borghi, Luigi Genesio Icardi e Giovanni Zotta – in un documento hanno espresso il loro “pieno sostegno umano e professionale” a Brusaferro, che nei giorni scorsi aveva ricevuto una lettera di solidarietà da parte dei 37 direttori dei dipartimenti dell’Istituto Superiore di Sanità. Per spiegare il loro “pieno sostegno” al presidente dell’ISS, i quattro consiglieri di amministrazione hanno affermato che “sin da prima” del loro “ingresso in Istituto, in tutte le occasioni in cui” hanno incontrato Brusaferro, hanno “potuto apprezzare, che il rigore scientifico e l’onestà, sono state le caratteristiche che” lo “hanno sempre contraddistinto”.
“Siamo certi – proseguono rivolgendosi al presidente dell’Iss – che la vicenda giudiziaria che ti ha coinvolto renderà giustizia alla correttezza del tuo operato e anche alla generosità con cui in quei mesi ti sei adoperato, lontano dalla tua famiglia, e incondizionatamente, per il nostro Paese“.
“Abbiamo potuto, inoltre, apprezzare nella nostra prima e unica riunione – sottolineano i quattro consiglieri – la visione scaturita dal programma di attività che ci hai presentato per i prossimi tre anni e che testimonia la capacità di immaginare un istituto al fianco della sanità pubblica, diverso da quello prepandemico, forte e incisivo nelle strategie di tutela della salute di tutti”.
“Siamo quindi onorati di far parte di questo progetto – concludono i componenti del Cda – e ci auguriamo di poterlo realizzare insieme, ringraziandoti di averlo maturato in tempi così difficili con il contributo di tutto l’istituto. Infine, ci fa piacere ricordare una frase di Seneca, ‘è nella tempesta che conosciamo il navigatore'”.