Un tavolo di concertazione con Regioni, Comuni e compagnie del settore per risolvere una volta per tutte il problema delle telecomunicazioni in montagna. Lo ha chiesto con un’interrogazione al Ministero dello sviluppo economico il senatore di Fratelli d’Italia Luca Ciriani.
L’esponente della destra ha evocato le Dolomiti del Triveneto per lanciare l’allarme delle linee obsolete che sono pure oggetto di scarsa manutenzione. L’ondata di maltempo di inizio novembre ha lasciato a terra chilometri di pali e cavi in tutto il Nord Italia. Tanto che ad oggi ci sono frazioni che ancora lamentano disguidi o intere zone popolate che solo da qualche giorno hanno visto ripristinati i collegamenti, cellulari compresi.
In realtà è da anni che i sindaci delle vallate alpine denunciano continui disinvestimenti da parte dei colossi della telefonia, con ripetitori spenti, manutenzioni spesso ritardate e strutture vecchie. Dalla Valcellina alla Carnia passando per la Val Tramontina e la Val d’Arzino, ci sono decine di borgate che subiscono continui black out a causa di questa situazione dettata dagli scarsi introiti prodotti da queste aree geografiche.
“Comprendiamo le esigenze di bilancio delle imprese private ma le telecomunicazioni sono un ambito delicatissimo della società moderna – ha detto Ciriani -. E’necessario che il Governo nazionale trovi una soluzione insieme agli operatori commerciali. Vanno coinvolti gli enti locali che conoscono meglio di tutti il territorio. E’ inaccettabile che, come successo a Barcis, una località dove abitano anziani infermi sia lasciata per 20 giorni senza possibilità di allertare i soccorsi in caso di necessità”.