La nostra regione deve lasciare ai paesi del Centro Italia colpiti dal terremoto un’opera importante, all’altezza del modello Friuli. Lo hanno deciso ieri sera a Venzone gli amministratori regionali, convocati dall’Associazione dei comuni terremotati e dei sindaci della ricostruzione, che intende essere in prima linea nella rinascita delle comunità colpite dal sisma del 24 agosto.
Fabio Di Bernardo e Franceschino Barazzutti, rispettivamente presidente e presidente onorario dell’associazione, avevano invitato tutte le comunità friulane colpite dal sisma del ‘76 a un incontro per condividere un progetto di aiuto. Il primo passo è di tenere a casa, per il momento, tutti i fondi raccolti per le popolazioni del Centro Italia attraverso varie iniziative, per farli confluire in un unico intervento condiviso, che porterà il nome Friuli.
“I soldi devono rimanere nelle mani di chi li ha raccolti”, affermano Di Bernardo e Barazzutti, i quali puntano, seppur con il coinvolgimento della Regione, a portare in prima linea come operatività e come immagine, i comuni colpiti dal terremoto del 1976. “Vogliamo essere noi – affermano i sindaci della ricostruzione – a gestire direttamente la realizzazione di quanto ci chiederanno i paesi del Centro Italia”.
All’incontro venzonese hanno partecipato rappresentanti di tutte le comunità colpite dal terremoto del ’76, oltre all’assessore del comune di Udine Enrico Pizza. Anche il capoluogo friulano, infatti, contribuirà alla raccolta destinata al fondo comune attraverso Friuli Doc, come accadrà a Venzone in occasione della Festa della zucca.