Aveva tormentato l’ex compagno per quasi un anno, con telefonate e scampanellate notturne, ma anche con minacce e persino prendendolo a calci durante la recita del figlio minore. Per questo una cittadina straniera di 48 anni è stata condannata per stalking a dieci mesi di reclusione, pena sospesa, e a un risarcimento di 500 euro.
La sentenza è stata emessa dal giudice Paolo Lauteri del Tribunale di Udine. Il pm aveva chiesto una condanna a nove mesi di reclusione con la condizionale.
La 48enne, che aveva convissuto con la vittima, dalla quale aveva avuto un figlio, aveva cominciato a perseguitare l’ex compagno dopo che questi aveva instaurato una relazione con un’altra donna.
Inizialmente aveva mandato numerosi sms offensivi, poi gli aveva tirato i capelli mentre rientrava a casa con il figlio ed era arrivata a prenderlo a calci sotto la sedia durante la recita del piccolo, costringendo l’uomo ad andarsene prima della fine. Quindi la persecuzione era continuata con decine di telefonate al giorno, con le molestie in un locale del capoluogo e alcune scampanellate in piena notte, facendosi però riprendere da una telecamera. Infine, nonostante il giudice avesse disposto il divieto di avvicinamento all’uomo, lei lo aveva chiamato e minacciato.
Scontato il ricorso in appello del difensore, l’avvocato Andrea Sandra, che nell’arringa aveva sottolineato come per i fatti contestati, chiamate ed sms esclusi, non vi fosse prova.