Dopo quasi 24 ore ininterrotte di attività, prima alla ricerca dei corpi delle tre vittime e poi per la messa in sicurezza dell’area, in via XX Settembre, a Gorizia, è il momento di fare chiarezza sulle cause del drammatico crollo della palazzina al civico 72. Questa mattina, è stato parzialmente demolito uno dei muri portanti, che era rimasto in piedi dopo l’esplosione, ma gravemente danneggiato da una profonda crepa. Anche gli specialisti del Nucleo Investigativo Antincendi del Friuli Venezia Giulia procederanno ora agli accertamenti tecnici.
La Procura della Repubblica di Gorizia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e disastro colposo, affidando ai periti tutte le indagini del caso. Al momento, infatti, non si esclude alcuna ipotesi, ovvero cause accidentali, dolose o colpose, per capire cosa abbia provocato il violento scoppio che, ieri alle 4 del mattino, ha fatto implodere su sé stesso l’edificio, strappando la vita di tre persone.
Dalle macerie dell’edificio sono stati estratti i corpi senza vita di Sabrina Trapani, 43 anni, e del compagno Miha Ursic, cittadino sloveno classe 1974. Molte ore più tardi, è stato recuperato anche il cadavere del terzo inquilino dell’edificio, Fabrizio Facchettin, disabile di 50 anni, che viveva al piano terra.
E proprio sulla vita di Facchettin si concentra una delle piste seguite dagli inquirenti, che non escludono un gesto estremo. E’ stato proprio nel suo appartamento che si è sviluppata la deflagrazione, una volta che il gas aveva saturato ogni stanza e locale. I carabinieri del Comando provinciale di Gorizia, dopo accurate ricerche, hanno individuato un suo profilo Facebook creato con lo pseudonimo ‘fabrx arcangelo‘.
Nella pagina social compaiono vari messaggi e la foto di un tatuaggio con il numero 619 che Facchettin si era fatto disegnare sull’avambraccio e che si potrebbe prestare a varie interpretazioni. Se letto all’inglese, infatti, rimanderebbe a una data molto vicina a quella della tragedia, ovvero il 19 giugno. Sembra che il 50enne stesse attraversando un periodo difficile e, sempre su Facebook, avrebbe scritto un post enigmatico: “Sono pronto a dispiegare le ali”.
Il procuratore capo Massimo Lia spiega come, al momento, le indagini proseguano in ogni direzione, senza escludere alcuna pista. Importanti elementi potranno arrivare anche dall’esame autoptico, già disposto, e che sarà eseguito entro mercoledì. I carabinieri del Comando provinciale isontino stanno notificando in queste ore i provvedimenti alle persone e ai professionisti interessati.
Particolare attenzione sarà posta anche sulle tubature del gas. Un perito dovrà accertare l’esatta dinamica di quanto avvenuto nella cucina dell’abitazione a pian terreno, quella occupata da Facchettin. I tecnici avrebbero riscontrato danni ai tubi, ma gli investigatori vogliono capire con esattezza se siano stati causati dall’esplosione o se, invece, possano essere stati manomessi. Non troverebbero riscontro, invece, le voci circolate oggi con insistenza relative al fatto che i tubi erano stati tagliati.