Tre interventi hanno impegnato, quasi in contemporanea, le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia, la Guardia di Finanza e due elicotteri dell’elisoccorso regionale e della Protezione Civile tra le Alpi Giulie e Carniche.
Alle 17 c’è stata una richiesta di soccorso da parte di una donna che scendeva lungo il sentiero nuovo che collega il Rifugio Pellarini al fondovalle, nelle Giulie. Sul posto i tecnici della stazione di Cave del Predil hanno imbarellato la donna e l’hanno trasportata, a spalle con l’aiuto di corde di sicurezza (in circa due ore di cammino), fino a valle, dove è stata consegnata all’ambulanza con probabile frattura a un arto.
In un primo tempo si pensava di portarla in un luogo adatto al recupero con l’elicottero della Protezione Civile ma essendo nel frattempo scattate – intorno alle 18.45 – le segnalazioni al 112 per gli altri due interventi, l’elicottero è stato dirottato sul Monte Tinisa. Qui due escursioniste – che all’altezza di Casera Tintina si erano staccate da una comitiva del Club Alpino Italiano, per rientrare a valle autonomamente prima di concludere la gita in salita con il gruppo – sono state individuate dall’alto dall’elicottero, su cui erano stati imbarcati a Tolmezzo due soccorritori della Guardia di Finanza.
E’ stata fondamentale l’intuizione dell’operatore di centrale, che ha immaginato dove potessero essersi smarrite le due donne, sulla base di una comparazione con un intervento già avvenuto sullo stesso sentiero mulattiera (quello con segnavia Cai 233) per una famiglia qualche mese fa, che aveva commesso lo stesso errore ritrovandosi dispersa nei pressi di un rio. Individuata la posizione appena prima della scadenza dell’orario di volo, le squadre di terra della stazione Cnsas di Forni di Sopra – nel frattempo portatesi in quota a Passo del Pura – si sono incamminate per raggiungerle mentre l’elicottero rientrava in base. Ci vorrà ancora qualche ora perché questo intervento si concluda. Presente anche un’Unità Cinofila.
Sul secondo scenario delle Alpi Giulie è stato inviato, invece, l’elisoccorso regionale che, individuati in parete a 2.000 metri di quota tre alpinisti, due ragazze e un ragazzo di Lubiana sulla trentina, ha recuperato con il verricello, anche qui al limite della scadenza dell’orario di volo, i tre.
Questi, nonostante fossero partiti alle 6.20 del mattino per compiere la scalata del difficile spigolo Deye Peters, una via molto impegnativa, si sono ritrovati stremati e disidratati ancora in parete a ora tarda. L’uomo ha raccontato di aver tentato invano una via d’uscita dalla via per abbreviare i tempi di rientro senza riuscirvi. Il tecnico di elisoccorso è stato calato con il verricello una prima volta per recuperare in un primo tempo una delle due alpiniste.
Una volta riportata a valle questa e sbarcato con lei il medico di bordo (non c’erano problemi sanitari) per avere uno spazio in più nel velivolo, con una seconda rotazione il pilota si è portato sul posto davanti alla parete e ha calato nuovamente il tecnico del Soccorso Alpino affinché recuperasse gli altri due alpinisti con un’unica verricellata. Gli alpinisti, una volta sbarcati al campo base, sono poi stati accompagnati dai soccorritori alla loro auto.