“Questa mattina si sono verificati gravissimi disservizi sulle linee regionali, in particolare sulla Trieste – Udine – Venezia, con ritardi fino a ottanta minuti in pieno orario di punta e peraltro al secondo giorno di scuola”, denunciano dal Comitato pendolari Alto Friuli. “Un treno di Trenitalia risulta essersi guastato in linea fra Trieste e Monfalcone alle prime luci dell’alba, bloccando la linea. Di conseguenza, da Gorizia e Udine verso Venezia non ci sono stati treni per più di un’ora e mezza, con enormi disagi per pendolari, studenti e viaggiatori con coincidenze previste a Mestre”.
“Trenitalia – denunciano ancora i pendolari – non ha fornito alcuna soluzione alternativa: da Udine verso Venezia non sono partiti treni regionali tra le 6.32 (treno 16811 partito in orario) e le 8.16 (treno 17354/17359 previsto alle ore 6.58 ma partito appunto alle 8.16 con circa ottanta minuti di ritardo). Pur a conoscenza del gravissimo ritardo che stavano maturando i treni da Trieste, Trenitalia non ha neppure permesso ai viaggiatori da Udine di utilizzare il treno FrecciaRossa 9409 delle 6.47, né tantomeno ha preso gli opportuni accordi per far viaggiare i passeggeri sul treno Italo delle ore 7.27”.
“Benché il guasto al treno si sia verificato intorno alle 5 del mattino, Trenitalia non è stata in grado di approntare un treno nemmeno da Monfalcone, Gorizia, o quantomeno da Udine verso Venezia, limitando il disagio ed evitando di bloccare una linea in perfetta efficienza. Non è accettabile che fra le 5 e le 7 non si sia approntato un treno almeno fra Udine e Venezia, fornendo pochissime informazioni e condannando i viaggiatori a un’attesa di un’ora e tre quarti in presenza di una linea perfettamente efficiente”.
“Comprendiamo che l’impresa ferroviaria non abbia sempre disponibilità immediata di materiale rotabile, però si poteva far retrocedere un treno a Monfalcone senza farlo arrivare a Trieste, oppure più semplicemente ‘sacrificare’ un treno di una linea minore e facilmente auto-sostituibile come il treno 16467 delle 7.00 da Udine per Cervignano e Trieste; quel materiale (CAF ETR563/564, neanche tanto piccolo) avrebbe potuto svolgere un treno per Venezia sulla traccia del 17359, mentre i viaggiatori per Monfalcone e Trieste avevano a disposizione il treno 3601, comunque veloce, che è partito da Udine proprio alle 7.00; sarebbe stata scoperta solo Palmanova, che si poteva coprire con un bus, e da Cervignano a Trieste ci sono altri treni (insomma, qualche soluzione si doveva trovare)”, si legge ancora nella nota dei pendolari.
“In occasione del secondo giorno di scuola, è anche potenzialmente rischioso che l’utenza di molti treni finisca per concentrarsi sul primo treno utile. I tempi di recupero o di soccorso a un treno guasto sono sempre eccessivi, anche quando i guasti si verificano nelle immediate vicinanze di un impianto come quello di Trieste, dal quale si dovrebbe poter inviare sollecitamente un locomotore di soccorso, quantomeno al fine di trainare il convoglio guasto e liberare il più rapidamente possibile la linea (nel caso odierno, il convoglio guasto è poi ripartito dopo una lunghissima sosta)”.
“Non si può parlare di evento imprevedibile, giacché il fatto che un treno si possa guastare è un’eventualità da mettere in conto quale possibile. E’, invece, inaccettabile che, a distanza di molti anni dalle prime segnalazioni dei comitati pendolari, non sia stato ripristinato il posto di comunicazione di Grignano, ovvero gli scambi che permetterebbero di superare treni guasti ovvero di effettuare una circolazione ‘a senso unico alternato’ per una breve tratta, limitando in maniera sostanziale ritardi e disagi”.
“Su quest’ultimo punto si deve rimarcare che la Regione non si è mai adeguatamente imposta con il gestore dell’infrastruttura (Rfi) affinché ripristinasse le funzionalità di circolazione dell’ex stazione di Grignano, rimuovendo alla radice il rischio che un semplice guasto a un convoglio si traduca in disagi enormi. Sul punto, nelle riunioni fra pendolari, la Regione, l’impresa ferroviaria e il gestore dell’infrastruttura è emerso con chiarezza che tutti i soggetti ritengano fondamentale ripristinare Grignano e anche la stessa Rfi ha riferito in un primo momento che effettivamente ciò sia previsto, per poi rimangiarsi la parola”.
“Purtroppo la grave inazione della Regione nella politica dei trasporti e nella gestione del servizio traspare in tutta evidenza da troppe circostanze. Infine, si osservi che la Regione ha puntato molto sul ‘nodo intermodale’ di Trieste Airport: ancora una volta, però, si ha evidenza del fatto che chi vuole prendere l’aereo farà bene a non servirsi del treno, continuando a usare l’autolinea G51: con disservizi come quello di oggi, l’aereo si perde sicuramente e non c’è anticipo che tenga. Questo fa sì che un investimento della Regione, quanto mai utile e opportuno sulla carta, sia di fatto vanificato dalla grave inaffidabilità dell’esercizio ferroviario e, non a caso, sempre nella stessa tratta. Ovviamente i disagi odierni hanno interessato anche le linee Trieste – Venezia via Portogruaro e Cervignano – Udine, con ritardi parimenti consistenti”.
“Auspichiamo al più presto una precisa presa di posizione della Regione nei confronti di Rfi, atteso che l’aspetto del miglioramento infrastrutturale della Trieste – Udine rappresenta ormai la priorità, nonché un chiarimento con Trenitalia per definire un protocollo d’intervento snello, tempestivo ed efficiente da utilizzare nei casi di guasti come quelli odierni, in grado da limitare al massimo il disagio agli utenti”.