I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Udine hanno condotto articolate indagini, su delega della Procura della Repubblica alla sede, nei confronti dei due responsabili di un distributore stradale di carburante, in via Osoppo 130, a Gemona. Le operazioni di controllo, condotte dai finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di San Giorgio di Nogaro, hanno permesso di rilevare che nell’impianto, in occasione dei rifornimenti, i due gestori – i fratelli Giulio e Paolo Pittini, di 45 e 41 anni – utilizzavano, all’insaputa degli ignari clienti, più volte la stessa tessera sconto regionale e pertanto ‘gonfiavano’ i litri di carburante agevolato erogato poi oggetto di rimborso dalla Regione.
I clienti non erano consapevoli delle avvenute ‘doppie strisciate’ delle tessere a microchip che consegnavano nella più completa buona fede ai gestori, ignorandone l’indebito uso. Nel corso delle indagini, avvenute anche mediante sistemi di video sorveglianza, è emerso, inoltre, che gli stessi gestori e i loro familiari avrebbero effettuato una serie di rifornimenti in regime agevolato alle proprie autovetture per una quantità di carburante superiore alle singole capienze dei serbatoi delle autovetture di famiglia.
Incrociando i tabulati acquisiti dalla Camera di Commercio di Udine, che ha fornito una valida collaborazione alle indagini, è stato possibile ricostruire, nell’ultimo triennio, perlomeno 3.790 erogazioni indebite di carburante per quasi 80mila litri, che hanno consentito agli autori della truffa di intascare indebitamente oltre 16mila euro.
I gestori dei due impianti sono stati denunciati per truffa aggravata (che prevede fino ad un massimo di 6 anni di reclusione) nei confronti della Regione, alla quale è stata inoltrata comunicazione per ottenere la restituzione dei rimborsi indebitamente concessi agli indagati. La Procura della Repubblica di Udine nella more ha richiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari l’emissione di un decreto per sequestro ‘per equivalente’ per un importo di quasi 17mila euro già eseguito dal Reparto operante nei confronti degli indagati.