A Udine, la storia sembra ripetersi. Quasi dieci anni fa succedeva nell’ex stabilimento industriale della Safau, poco tempo fa nell’ex caserma Piave e oggi nell’area dello scalo ferroviario merci in via Buttrio e via Giulia: occupazione abusiva di edifici, presenza di immigrati clandestini, episodi di spaccio di droga.
E’ una situazione che si trascina da circa un anno e che sta preoccupando non poco sia i residenti delle zone limitrofe, sia tutti coloro che ogni giorno (e notte) devono lavorare all’interno di un’area vasta diversi ettari in cui sorgono numerosi edifici abbandonati, un tempo utilizzati sia dalle Ferrovie sia dall’Esercito.
Alcuni immobili sono diventati rifugi di fortuna per stranieri, probabilmente irregolari, mentre altri sono stati oggetto di danneggiamenti e vandalismi. Nei mesi scorsi non sono mancate segnalazioni, indirizzate alla Polizia ferroviaria, alle direzioni delle aziende proprietarie o che utilizzano lo scalo ferroviario, in attesa del suo spostamento all’esterno della cintura urbana nella zona industriale.
E’ già stato istituto un servizio notturno di vigilanza privata e diversi sopralluoghi sono stati fatti dagli agenti della Polfer, ma senza rilevanti cambiamenti. E il timore, specie per le lavoratrici donne impegnate in turni notturni, rimane alto.
Nei giorni scorsi, il Sindaco Pietro Fontanini e l’assessore comunale alla Sicurezza Alessandro Ciani, assieme ai vertici della Polizia locale, hanno eseguito un sopralluogo per verificare le diverse segnalazioni ricevute. E’ stato deciso, quindi, d’inviare una richiesta a Ferrovie dello Stato affinché metta in sicurezza gli edifici di sua proprietà e limiti l’accessibilità dei varchi stradali esistenti.