E’ Udine una città a misura di anziano? “È una città di riferimento in Europa per le attività legate a un invecchiamento sano e attivo”, risponde deciso il primo cittadino Furio Honsell, presidente della rete europea per la transizione demografica ma, soprattutto, impegnato in prima persona perché a Udine si invecchi in salute. Tanto che sua è stata l’iniziativa del nuovo corso sperimentale (vedi l’articolo sotto) per mantenere quanto più possibile un anziano in casa e conviverci bene.
Uno su quattro
Perché tanta passione per l’argomento? I numeri dicono più delle parole. “In città il 25% degli abitanti ha più di 65 anni e circa il 5% fa parte dei cosiddetti grandi anziani, quelli tra gli 85 e i 105 anni”, snocciola Honsell, mettendo in rilievo un ulteriore aspetto che i dati racchiudono ma non rivelano immediatamente: “C’è un numero crescente di persone che a 65 anni deve contemporaneamente fare i conti con la propria età, assistere genitori molto più anziani e badare ai nipotini”.
Secondo il rapporto del Census bureau statunitense ‘Aging World 2015’, reso noto recentemente, nel 2015 l’8,5% della popolazione mondiale (617 milioni) aveva più di 65 anni, percentuale che entro il 2050 arriverà al 17%, pari a 1,6 miliardi di persone. “La politica lo sa?”, si è chiesto il rapporto. “È da almeno 20 anni che Udine lo sa e da 10 che si moltiplicano i servizi”, ribatte Honsell, mettendo in fila i motivi per i quali il capoluogo friulano consente di invecchiare bene. “Le progettazioni, dai marciapiedi agli edifici pubblici, puntano a ridurre le barriere architettoniche. I servizi danno risposte su tre fronti: fisico, con i gruppi di cammino e la ginnastica a domicilio; mentale, per evitare il declino, con l’ampio progetto Camminamenti; sociale, aiutando le famiglie per ridurre l’istituzionalizzazione”, fa sintesi il sindaco.
A portata di mano
La città, inoltre, si è dotata di una ‘mappatura’ della distribuzione sul territorio dei servizi considerati essenziali dall’Oms, aggiorna Stefania Pascut, coordinatrice dello sportello comunale ‘Città sane’. “Significa che – precisa Pascut – entro 500 metri si dovrebbe trovare farmacia, medico, negozio di alimentari, fermata bus. Questo parametro è stato tenuto presente nella stesura del Piano regolatore”. Ed è a seguito della mappatura che al Villaggio del Sole-San Domenico “è stata introdotta una farmacia”.
Ma quanto costa una politica per un sano invecchiamento? “La maggior parte delle iniziative è finanziata con i ricavi del 5×1.000 dei cittadini, altre riescono ad avere sponsor esterni, alcune rientrano nella progettazione europea e c’è un gran coinvolgimento delle associazioni”, puntualizza Pascut, che per le attività di Città Sane ha a disposizione circa 50mila euro l’anno. Quanto alle associazioni, solo col progetto ‘No alla solitudine’ ne sono coinvolte una ventina. L’ultima novità riguarda “Nati per leggere”: volontari di ogni età stanno per andare nelle famiglie per intrattenersi con gli anziani leggendo.