
“In cinque anni sono stati investiti quasi 80 milioni in opere pubbliche, aumentando l’indebitamento del Comune di soli 4 milioni” E’ questo il ‘fiore all’occhiello’ del bilancio consuntivo di fine mandato che il sindaco di Udine, Furio Honsell, ha presentato oggi – assieme agli assessori della giunta – a palazzo D’Aronco. Il documento, una sorta di catalogo degli obiettivi raggiunti nel corso del quinquennio 2008-2013, raccoglie tutte le iniziative e le attività realizzate in quest’arco di tempo.
“L’impegno maggiore – dice Honsell – per quanto riguarda le opere pubbliche è andato a favore delle scuole con oltre 26 milioni di investimento. Voglio ricordare la nuovissima e innovativa scuola dell’infanzia di via Pradamano e la ristrutturazione innovative dei complessi delle scuole Manzoni e Nievo. Poi siamo intervenuti con nuove realizzazioni e riparazioni su oltre 80 chilometri di strade (circa un quarto del totale), 23 chilometri di marciapiedi, fognature e illuminazione. Abbiamo curato gli impianti sportivi minori, quelli circoscrizionali e scolastici per 14 milioni. In particolare ricordo la palestra dell’Asu, le piscine, la palestra della scuola Tiepolo. Anche il vasto patrimonio architettonico del centro è stato curato con il completamento di palazzo Giacomelli, Casa Cavazzini, il recupero del complesso giardino via Del Torso (Ludoteca) e i lavori di restauro di palazzo Andriotti e Bartolini, sede della biblioteca Joppi”.
Tra le mete raggiunte, il sindaco ha indicato anche il nuovo Piano regolatore. “Il nuovo strumento urbanistico – continua il primo cittadino – ha diminuito di 1 milione di metri cubi edificabili teorici, ma sproporzionati alle dimensioni della città, restituendo 184 ettari a verde, compensati da ulteriori 37 ettari di ampliamento della Ziu. Nella redazione abbiamo seguito una logica di riduzione del consumo di territorio, maggiore omogeneità nella pianificazione territoriale e quindi minore promiscuità di destinazione d’uso che era la vera piaga del precedente Piano. Voglio sottolineare che siamo riusciti a realizzare il nuovo Piano utilizzando e valorizzando le risorse interne del Comune, così come abbiamo cercato di fare per tutti i progetti. Sono inoltre particolarmente orgoglioso dell’approvazione del nuovo regolamento edilizio, con l’introduzione obbligatoria già dal 2009 di norme di efficienza energetica che ha fatto di Udine un centro nazionale per l’edilizia verde, innescando, in un terribile momento di crisi edilizia, numerose nuove opportunità”.
Honsell ha sottolineato, poi, l’impegno per i servizi sociali, specie in questo momento di crisi. “Abbiamo introdotto – spiega l’ex rettore – alcuni importanti strumenti per affrontare questo problema, come l’Agenzia della Famiglia. La nostra azione si è indirizzata a mitigare le conseguenze della crisi a sostegno le fasce più svantaggiate, che sono diventate sempre più numerose in questi anni. Abbiamo cercato di operare in modo ampio, efficace e innovativo, per mantenere e garantire la qualità della vita e il benessere per tutti i cittadini, e sottolineo tutti. I principi ispiratori sono stati l’equità, la trasparenza, il dialogo, l’inclusione sociale, la sostenibilità, la promozione di stili di vita sani, l’attenzione all’ambiente, l’europeismo. Altro elemento caratterizzante della nostra azione è stata l’innovazione: dal nuovo modello di gestione dello Stadio Friuli al meccanismo di partecipazione E-Part, dalla creazione del Centro commerciale naturale alla cablatura in fibra ottica della città attraverso la rete fognaria e le canalette dell’illuminazione pubblica”.
Uno dei maggiori problemi che l’amministrazione comunale ha dovuto affrontare è stata la scarsità di risorse legata alla crisi economica. “Un’ulteriore difficoltà è stata la costante ostilità del governo nazionale e regionale – sottolinea il primo cittadino –. Dal 2008 c’è stato un calo progressivo dei contributi regionali, l’azzeramento di fondi nazionali promessi (ex-Frigo), l’immobilizzazione di fondi regionali dovuti (accordo di programma, Pisus). Questi risultati sono stati ottenuti senza mai incrementare la fiscalità: l’addizionale Irpef è rimasta la stessa ed è tra le più basse d’Italia e anche l’Imu ha permesso solamente di recuperare quanto precedentemente veniva incassato attraverso l’Ici”.
26 febbraio 2013