L’immagine by night di Udine è destinata a cambiare. Grazie al nuovo contratto di illuminazione pubblica per il capoluogo friulano, che scaturisce dall’adesione del Comune, operativo dal 1° aprile 2016, al contratto Consip Servizio Luce 3, saranno sostituiti 9 mila e 200 punti luce con moderne ed ecologicamente innovative lampade a led, per un importo complessivo di circa 15 milioni di euro e un investimento di 4 milioni.
La notizia arriva direttamente da palazzo D’Aronco e dagli uffici di AcegasApsAmga che continuerà ad effettuare il servizio in quanto parte del raggruppamento temporaneo d’imprese Consorzio Stabile Energie Locali S.c.a.r.l., aggiudicatario del lotto 2 Triveneto di Consip. Grazie a questo imponente intervento di sostituzione che partirà da questa estate, si calcola ogni anno un risparmio di 2.900 MWh e minori emissioni di CO2 per 1.300 tonnellate, nonostante un’efficienza luminosa in crescita del 15%, con un positivo impatto sulla sicurezza stradale.
“Da quando abbiamo deciso di aderire al patto dei sindaci nel 2009 per il contenimento delle emissioni di CO2 del 20% entro il 2020 – spiega il primo cittadino, Furio Honsell – l’esigenza di contenere il fabbisogno di energia in ogni settore applicativo è stato sempre uno dei principali obiettivi che questa amministrazione ha cercato di perseguire”.
Il nuovo contratto, della durata di 9 anni, per importo complessivo di 12.577.908,33 euro più Iva (15 milioni circa), prevede un forte processo di rinnovamento della pubblica illuminazione cittadina, con l’obiettivo di ridurre consumi energetici, e dunque di emissioni di CO2, e inquinamento luminoso, aumentando al contempo l’efficienza luminosa. Questo percorso porterà al completo adeguamento normativo della pubblica illuminazione, a cominciare dalla piena rispondenza alla Legge Regionale 15 del 2007 su inquinamento luminoso e normative elettriche. “In questo modo – commenta l’assessore alla Mobilità e Ambiente, Enrico Pizza – Udine, città che ha dato i natali al grande Arturo Malignani, padre dell’illuminazione pubblica, sarà tra le prime città capoluogo in Italia ad avere una rete di illuminazione completamente a led”.
Ingente anche l’investimento previsto per la sostituzione dei punti luce. Complessivamente, infatti, gli interventi prevedono una spesa di circa 4 milioni di euro che troverà copertura nelle somme messe a disposizione dal contratto.
Non meno impegnativo, sul fronte degli interventi sulla rete, i lavori che da questa estate si protrarranno fino alla metà del 2017, coinvolgendo come detto oltre 9 mila e 200 punti luce, pari a circa il 70% dei 13.741 totali. Gli impianti che non verranno coinvolti saranno quelli di recentissima realizzazione, quelli di rilevanza storica o architettonica (ad esempio il Castello) e quelli legati a problemi di ordine pubblico (ad esempio lo stadio). Si tratta di una quantità estremamente elevata di punti luce, che porterà, nei fatti, alla completa trasformazione del parco impianti gestito fino ad ora, compreso lo smantellamento totale delle lampade contenenti mercurio che ne costituiscono l’11%.
L’intervento certamente più rilevante sarà, infatti, la sostituzione dei vecchi corpi illuminanti con soluzioni a led di ultima generazione, opportunamente dimensionate per soddisfare le diverse esigenze illuminotecniche imposte dalle normative vigenti. A differenza dei corpi tradizionali (per lo più funzionanti a vapori di sodio), quelli a led consentono un sensibile incremento della potenza illuminante (+15% in media) e un contestuale minor consumo di energia elettrica: -30% in media, che in un anno di esercizio si trasformano, appunto, in un risparmio di 2.900 MWh, pari a 1.300 tonnellate di CO2 in meno immesse in atmosfera. Le soluzioni adottate rispetteranno il contesto urbano dell’intervento (stradale, urbano e di arredo). A tale proposito è stata ipotizzata una soluzione per il centro storico che possa coniugare il contenuto tecnologico dell’apparecchio con l’esistente soluzione di arredo urbano adottata negli impianti coinvolti.
“La tecnologia a led – spiega ancora Pizza – non è una novità per l’amministrazione, perché prima di una applicazione massiva come quella che ci si prefigge di fare, è già stata sperimentata con buoni risultati su tratti di impianti al di fuori delle sedi stradali come piste ciclabili e pedonali. Questo periodo di sperimentazione – prosegue – è servito a verificare che la tecnologia a led venisse opportunamente testata e valutata, oltre che a giungere ad uno standard tecnico-economico tale da essere presa in considerazione per una applicazione su larga scala e che potesse essere quindi considerata una valida alternativa alle ultime lampade al sodio ad alta pressione”.
Ai minor consumi, a una maggiore potenza illuminante e ai consistenti risparmi, poi, si aggiungono anche i benefici ambientali. A differenza delle lampade attuali, riconoscibili per la caratteristica coppa sovrastante, le luci a led indirizzano la luce esclusivamente verso il basso, garantendo quindi una riduzione dell’inquinamento luminoso. A Udine, sarà insomma più facile vedere il cielo stellato.
Non da ultimo, infine, è prevista anche la completa sostituzione di 50 quadri di comando, prevedendo così la possibilità del controllo in remoto e, quindi, un più capillare ed efficiente controllo delle possibili anomalie o una più veloce risposta alle esigenze dell’amministrazione. Tale soluzione sarà inoltre il punto di partenza per ulteriori soluzioni di implementazione verso gli aspetti della Smart City.
Il percorso contrattuale intrapreso dal Comune di Udine, conclusosi con l’adesione al Consip Servizio Luce 3 dopo diversi mesi di lavori per garantire l’allineamento alle nuove direttive, ha visto un progressivo sviluppo del contratto originario derivante dalla Convenzione Amga dei primi anni Novanta, successivamente rivisto nella parte economica alla fine del 2013 e ulteriormente migliorato nel corso del 2015, destinando una quota economica del 14% agli interventi di miglioria infrastrutturale.
“Non ultimo – commenta ancora l’assessore Pizza – questa iniziativa risponde alla volontà di una riqualificazione degli impianti, legata soprattutto a quegli spazi del tessuto cittadino caratterizzati dalla presenza di attività di relazione, a cui ogni collettività è particolarmente attenta e legata, dove l’obiettivo della sicurezza deve necessariamente andare di pari passo con la necessità di una prestazione visiva adeguata in termini di resa del contrasto, acuità visiva e velocità di percezione. Oltre ad AcegasApsAmga – conclude – voglio ringraziare gli uffici Pianificazione Energetica e Contratti di Servizio per il il prezioso lavoro di studio, verifica e approfondimento tecnico- normativo della Convenzione”.