Esperienza riuscita e riscontri assai positivi. Non solo si va avanti, dunque, ma si studiano nuove formule per ampliare la proposta. È il risultato che consegnano gli orti urbani di Udine alla città dopo un quinquennio di piena attività. E così entro l’estate l’amministrazione comunale emetterà un nuovo bando, perché a novembre giungono a scadenza le prime 20 assegnazioni sui 75 appezzamenti disponibili e bisognerà provvedere alle nuove attribuzioni.
Il regolamento in essere, infatti, prevede la rimessa in circolazione degli appezzamenti dopo un lustro: potrebbero tornare a chi li ha gestiti fin qui, ma potrebbe darsi anche il caso contrario, al fine di consentire a un numero crescente di cittadini di poter misurarsi con un’attività – la coltivazione di un orto urbano – sin dall’inizio pensata primariamente con finalità sociali e di aggregazione, piuttosto che economiche.
In lista d’attesa
Il provvedimento, per altro, ha colto nel segno, dato che ancor oggi ci sono venti persone in ‘lista d’attesa’ e alcune nuove assegnazioni sono state fatte dagli uffici nei giorni scorsi a seguito di una decina di rinunce pervenute al Comune dopo che era stata inviata una lettera a tutti gli assegnatari affinché confermassero l’impegno o lo declinassero. “È un progetto partito dal basso – spiega l’assessore alla Pianificazione territoriale e Agenda 21, Carlo Giacomello – cresciuto nel tempo e di cui andiamo orgogliosi. Un’iniziativa che, anche alla luce di tematiche attuali come è stato il recente Expo di Milano, è ora in grado di svilupparsi ulteriormente e di far fare un salto di qualità al capoluogo friulano a beneficio di tutti i cittadini”.
Con il nuovo bando, l’attuale lista d’attesa sarà azzerata e si ripartirà con l’assegnazione degli appezzamenti via, via in scadenza. “Contiamo di confermare l’assegnazione a scuole, associazioni e famiglie”, anticipa Bruno Grizzaffi, esperto e ‘custode’ degli orti in seno all’amministrazione presso l’Ufficio Agenda 21 insieme alla collega Paola Rusich.
Attualmente i 75 appezzamenti (di 30 metri quadrati ciascuno) divisi tra gli spazi di via Bariglaria, via Zugliano, Via Pellis e via Zucchi, sono tutti coltivati con tale cura che a palazzo D’Aronco si sta meditando di far crescere il loro numero.
Dentro le mura
“L’idea è quella di un nuovo insediamento nell’area di Udine Nord/Ovest, probabilmente in via dello Sport”, aggiunge Grizzaffi, svelando un tassello di una progettualità più ampia. “Questi sono gli orti fuori dalle mura, pensati in modo da essere raggiunti con i bus e, possibilmente, collocati vicini alle scuole. Ora, però, la scommessa si allarga per portare gli orti entro la cinta muraria della città – sottolinea – e fare in modo che la loro attivazione diventi un’iniziativa spontanea dei cittadini”.
Versante nord-ovest
Grizzaffi pensa a orti pensili, ma anche a ‘orti condivisi e didattici’ gestiti da comitati di udinesi. Tra le idee che stanno prendendo corpo nel cuore del capoluogo friulano vi è quella “di un orto condiviso in Castello, sul versante Nord-Ovest – aggiorna l’esperto comunale -, all’altezza dell’osservatorio del Malignani. È il versante forse meno attrattivo del castello, ma è quello che ha conservato maggiormente la sua storicità”. Dovrebbe rappresentare l’abbrivio affinché Udine, oltre che a confermare la sua vocazione di centro emporiale, “riscopra una sua vocazione agricola”, con idee ed esperimenti che vadano anche oltre le opportunità che sin qui create dal Comune. Intanto gli uffici dell’Agenda 21 sono una fucina in gran fermento. “Stiamo studiando con alcuni esperti anche la possibilità di realizzare un progetto per avere la vite in città”, conclude Grizzaffi.