Fondi Pisus, Furio Honsell accusa la Regione: “niente risorse per Udine, è un ricatto, una turbativa elettorale e un danno per la città”. Sono questi i termini con cui il primo cittadino ha commentato la notizia che il capoluogo friulano è stato escluso dai finanziamenti Ue per i centri storici. La risposta dell’assessore Federica Seganti non si è fatta attendere: “La politica non c’entra e tra un mese anche Udine potrà essere finanziata”.
Quella di oggi, per i rapporti tra Comune di Udine e Regione, è stata una mattina davvero incandescente. Ad dar fuoco alle polveri la notizia, data ieri sera dalla Regione, che i 18,85 milioni di euro messi a disposizione dalla Ue – e gestiti dalla Regione stessa – per il recupero e lo sviluppo dei centri storici (i fondi del Pisus) andranno ai Comuni che si sono classificati, con i loro progetti, nei primi quattro posti in graduatoria (su 15 partecipanti). Nel dettaglio, 6 milioni andranno a Tarvisio, mentre gli altri saranno divisi tra Pordenone, Trieste e Gorizia (che si vedrà finanziare solo parte di quanto proposto). Restano fuori, tra gli altri, Maniago e Udine (quinto e sesto posto).
Una decisione, quella presa dalla Commissione tecnica che si è occupata del Pisus, che proprio non è andata giù al sindaco di Udine, il quale ha già annunciato che presenterà ricorso. Honsell ha organizzato una conferenza stampa fuori dal palazzo udinese della Regione, durante la quale ha puntato il dito contro il governatore Renzo Tondo. “Sono qui – ha detto il primo cittadino, fascia tricolore a tracolla – per difendere la città e i cittadini, che con questa decisione sono stati danneggiati e discriminati. Il progetto europeo è stato varato 4 anni fa e la Regione risposto solo ieri, a pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale”. Udine aveva presentato progetti per 6 milioni di euro di finanziamento, ai quali vanno aggiunti 600 mila euro chiesti per servizi e 1,2 milioni per sostenere le attività produttive.
Secondo Honsell, la questione del Pisus deve essere messa in relazione con il patto siglato ieri tra Renzo Tondo e il candidato sindaco del Centrodestra, Adriano Ioan. “Gli udinesi – dice il sindaco – sono stati penalizzati per aver scelto cinque anni fa un’amministrazione di Centrosinistra. Chiedo a Tondo che i soldi pubblici non siano utilizzati per fini elettorali. Questa è una turbativa elettorale, un ricatto e un offesa per i cittadini. E domando anche rispetto sia nei confronti di questi, sia dei sindaci. Per quanto riguarda l’ex Macello, non è vero che siamo fermi e che abbiamo deciso di non usare i soldi messi a disposizione dalla Regione con l’accordo di programma. L’iter è partito e abbiamo usato 1,3 milioni su 5. Il resto della cifra è bloccato”.
Come accennato, la risposta dell’Assessore Federica Seganti non si è fatta attendere. “La commissione che deciso – ha dichiarato – è composta da esperti, che hanno valutato i progetti partecipanti (oltre 200), valutando le ricadute sul lavoro e sullo sviluppo dei centri storici. Ieri il direttore del Servizio ha avuto i risultati e ha predisposto il decreto. La politica non c’entra. Le decisioni sono state prese per i contenuti. Chi dice il contrario misura la politica con il proprio braccio. Si vede che Honsell è abituato a lavorare così. Comunque, abbiamo accantonato 2,3 milioni sui Fondi Pac e 8,9 su quelli Fas. Si tratta di 11,1 milioni di risorse aggiuntive che saranno stanziati (tempo un mese, quello che serve alla ragioneria per sbloccare i soldi) per il recupero dei centri storici. Dai nostri calcoli, questi potranno essere destinati per coprire i progetti sia di Maniago, sia di Udine”.
Hubert Londero
11 aprile 2013