La Procura di Udine ha posto i sigilli ai sei vagoni che ieri si erano sganciati dall’area merci della stazione di Udine, percorrendo una tratta della linea ferroviaria in direzione di Gorizia. Il sequestro probatorio precede la perizia degli inquirenti che ora dovranno chiarire le cause di quanto accaduto.
L’incidente – per fortuna senza conseguenze per le persone – si è verificato verso le 12 di ieri, quando i sei convogli carichi di lamiere si sono mossi in autonomia e per inerzia lungo la tratta Udine-Gorizia, fermandosi solamente tra Mossa e Cormons.
È lì che il personale di Trenitalia, che precauzionalmente aveva chiesto l’evacuazione temporanea della stazione di Gorizia, è riuscita a raggiungere e riagganciare i vagoni a una motrice inviata sul posto, per poi trasportarli in sicurezza in un’area esterna al traffico ferroviario.
Sull’incidente, interviene anche il Comitato Pendolari Alto Friuli, che ha inviato una lettera a Trenitalia e all’assessore regionale alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, per chiedere un intervento deciso proprio sul tema dell’informazione, ancora troppo carente, soprattutto nei casi di “anomalia alla circolazione”.
“Non vogliamo entrare nel merito di quanto accaduto, visto che le responsabilità sono al vaglio delle Autorità competenti, ma riteniamo che l’episodio debba far riflettere e modificare certi protocolli di sicurezza, i cui standard restano tuttavia elevati nell’ambito del sistema ferroviario regionale. Una giornata nera da dimenticare, soprattutto per i pendolari vittime di un’organizzazione Fs precaria e poco tempestiva; di fatto centinai di utenti sono stati abbandonati in stazione o a bordo treno, senza informazione e senza precise direttive sul da farsi”.
“A breve il servizio ferroviario regionale andrà a bando”, proseguono i pendolari, “e proprio il nuovo contratto dovrà necessariamente prevedere e pretendere un miglioramento dell’informazione. E’ questo che farà fare il salto di qualità al servizio che deve dimostrarsi all’altezza anche quando si registrano guasti o problemi alla circolazione, limitando al massimo il disservizio dell’utente”.