Ci sono vittorie che hanno un sapore diverso dagli altri, questa di Milano ha un significato particolare perché è l’ottava meraviglia, è un’Europa che nessuno solo 3 mesi fa sognava, è la dimostrazione che uno spirito di gruppo può più di tanti campioni messi assieme con i soldi, dimostra che un bravo tecnico alla fine emerge con la coerenza delle idee e fa la differenza.
Sintetizzando tutto, miscelandolo con le emozioni che ogni tifoso vive soggettivamente, l’insieme di tutto questo è un’apoteosi di bianco e nero, il colore preferito dai fotografi. E oggi questa impresa va immortalata, perché arrivata in un campo che non era di certo facile.
Menzioni vanno a tutti. Ma se dovessimo stilare una piccola top five ci mettiamo ovviamente il re del gol che non ha bisogno di aggettivi. Poi Pereyra, rivelazione silenziosa ma mai deludente di una stagione lunga e complicata. Benatia, certo di andare in altri lidi, ma professionista esemplare e e campione indiscutibile: ci mancherà, in bocca al lupo di cuore. Poi Basta, anche lui apparentemente candidato ad andare via, che si conferma tanto semplice come personaggio fuori dal campo tanto efficiente sul prato verde. Infine Allan, non ultimo, ma colui che tra i nuovo fin dall’estate aveva dimostrato di avere quel qualcosa in più.
Poi il merito va a Guidolin, come detto, fermo sulle sue convinzioni che sono state messe in dubbio come accade nel calcio quando i risultati non arrivano, ma che non si è fatto travolgere dalla propaganda e ha ottenuto la sua ennesima prodezza a amni alzate sul traguardo. Con lui non dimentichiamo i collaboratori, tutti, e Carnevale colui che nei momenti difficili è sempre accanto ai giocatori.
Ora è tempo di godere di tutto questo. Da domani è futuro, è un’altra storia.
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POZZO: GUIDOLIN RESTA
“Guidolin resta sicuramente”. Lo ha annunciato il patron dell’Udinese, Giampaolo Pozzo. “Non si arriva in Europa per tre anni di fila per una casualità, è una vittoria di una società artigiana”, ha aggiunto Pozzo affermando che ”Di Natale alla fine di ogni anno è sempre stanco ma giocherà ancora per due o tre anni”.
20 maggio 2013